Sciopero della carne in una scuola: le motivazioni
Molti di voi a scuola avranno assaggiato la cucina della mensa: un momento in cui tutti speravamo di trovare i nostri piatti preferite, tuttavia spesso non era così. Con il passare degli anni il modo di vedere la cucina è cambiato e lo stesso succede anche nelle scuole. Per questo motivo a Milano nella scuola comprensiva Giusti-D’Assisi in zona Sarpi c’è in atto un vero e proprio sciopero della carne con conseguente richiesta di avere un menu vegetariano. Ma come mai questa rivolta? In perché la richiesta è stata fatta a causa di metodi di cucina che non hanno convinto i genitori.
Sciopero della carne in una scuola: cos’è successo
Ben 227 allievi su un totale di 430 ha chiesto di non avere la carne a mensa, lanciando una rivolta nei confronti dei componenti della Commissione Mensa. Secondo i genitori ci sarebbero stati tre episodi chiave in cui sono emersi dubbi “che le carni bianche servite a mensa non siano state cotte a sufficienza. Questo potrebbe rappresentare un serio rischio batteriologico“. Si legge in una lettera rivolta a Milano Ristorante come riporta l’edizione meneghina del Corriere della Sera: “La prima constatazione riguardava un piatto di lonza. Negli altri due casi, bocconcini di tacchino e rustichelle di pollo […] Abbiamo usato i canali ufficiali, inviato documentazione e anche ottenuto il campionamento della carne non ritenuta idonea, ma non siamo ai riusciti a ottenere il risultato delle analisi. E nemmeno una risposta formale da Milano Ristorazione, se non generiche spiegazioni dal personale di sala“.
Sciopero della carne in una scuola: la scelta del menu vegetariano
Visto che i genitori dei bambini non sono riusciti ad avere risposte concrete alle loro domande, hanno deciso di cercare alternative e quindi chiedere un menu vegetariano per motivi etici. “Avrei preferito un’altra forma di protesta. Perché questa colpisce anche noi: dobbiamo gestire centinaia di richieste che, probabilmente, cadranno nel vuoto. Attivare il menù vegetariano per motivi etico religiosi non è automatico, è una procedura che richiede qualche giorno. Inoltre, se le famiglie non presentano tutti i documenti necessari, le domande vengono rimandate indietro, si forma un rimpallo e noi stiamo in mezzo“, ha fatto sapere il dirigente scolastico Valerio Cipollone.
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