10 ABITUDINI CHE IN REALTÀ SONO INUTILI. Una delle tante cose per cui esistono i genitori è quella di fornire degli insegnamenti preziosi su come sopravvivere, e in generale come cavarsela nel mondo.
Sin da piccoli mamme e papà sono prodighi di consigli, prescrizioni e ammonimenti vari sui comportamenti da adottare nella quotidianità, e la ripetizione degli stessi è alla base della formazione delle cosiddette abitudini.
Una volta raggiunta la maturità, o almeno lo status di teenager ribelle, è inevitabile che ci si chiede se queste però siano davvero buone abitudini in grado di arrecare benefici, oppure automatismi compiuti senza saperne la ragione.
Scopri anche: 10 convinzioni errate a cui abbiamo creduto
ABITUDINI INUTILI: LA LISTA DELLE COSE CHE FACCIAMO CHE IN REALTÀ NON SERVONO. Il Guardian ha da poco pubblicato una lista delle abitudini più diffuse in realtà inutili o dannose. Alcune sono piuttosto arbitrarie, altre sono sorprendenti: noi ne abbiamo selezionate dieci la cui conoscenza potrebbe esservi preziosa.
- 1 – Lavarsi i capelli tutti i giorni: mettiamo per un attimo da parte le riserve estetiche, del tutto comprensibili. Gli esperti fanno notare che per mantenere i capelli in salute basta un lavaggio ogni due giorni, o anche di più nel caso si sia dotati di ricci.
- 2 – Rispettare alla lettere le date di scadenza degli alimenti: non tutti sanno che in realtà tali date servono al personale per cambiare le merci sugli scaffali, ma non sono assolutamente indicative della bontà dei cibi dopo un tot di giorni. È sempre bene non fidarsi del “preferibilmente entro” e invece dare ascolto al senso dell'olfatto e della vista.
- 3 – Conservare tutto in frigo: insistiamo sul cibo, perché le nostri madri ci hanno ossessionato con le richieste di rimettere gli alimenti nel frigorifero. In realtà molta frutta e verdure perde sapore e proprietà nutritive se sottoposta all'attacco del freddo: tra queste le banane, i pomodori, le cipolle, ma anche pane e ketchup.
- 4 – Togliere la buccia a frutta e verdura: in un certo senso l'abitudine è controversa. Da una parte infatti si riduce – anche si in modo infinitesimale – il rischio di assumere pesticidi e simili depositati sulla scorza; dall'altra però si perdono tutti i vantaggi delle fibre, che per la maggior parte sono presenti proprio sulla buccia.
- 5 – Prendere la vitamina C in inverno: alla comparsa dei primi freddi c'è sempre l'esodo verso la farmacia per comprare integratori vari, oppure la corsa allo spremiagrumi. In realtà non esistono studi scientifici che abbiano mai dimostrato il ruolo della vitamina C nella prevenzione dell'insorgenza di malanni influenzali.
- 6 – Lavare i jeans: a meno che le macchie non siano evidenti e fastidiose dovreste sapere che mettere in lavatrice i vostri jeans non servirà assolutamente a nulla se siete preoccupati per la formazione dei batteri. Gli esperti infatti consigliano di farlo il meno possibile per non rovinarli, preferendo esporli all'aria aperta.
- 7 – Bere tanta acqua: uno dei classici dei genitori, che per quanto appaia ragionevole in estate in realtà non ha alcun fondamento scientifico. A parte dissetarci quando ne sentiamo il bisogno, l'unico criterio sensato è quello di bere tanta acqua quanta ne è sufficiente per schiarire l'urina, che non dovrebbe mai essere troppo scura.
- 8 – Rivolgersi alle agenzie di viaggio: a meno che non dobbiate avventurarvi in qualche regione pericolosa della Terra (e in quel caso c'è da chiedersi il perché) ormai le agenzie di viaggio sembrano davvero essere reliquie di un passato ormai superato. Sul web si trovano davvero tutte le informazioni utili, a patto di sapere l'inglese.
- 9 – Conservare una linea telefonica fissa: molti genitori sono ancora affezionati ai telefoni con i pulsanti, ma si tratta davvero di un automatismo senza senso in un'epoca in cui gli smartphone fanno anche il caffè. Certo, bisogna anche fare i conti con la durata della batteria, ma vale la pena sobbarcarsi una spesa mensile in più?
- 10 – Ansia da aeroporto: arrivare con ore di anticipo sulla partenza e poi rimanere in piedi al gate ad attendere il proprio turno, con in mano un biglietto dai posti già assegnati, è davvero il comportamento che non ha mai potuto viaggiare in aereo più di tanto.
Leggi anche: No al punto alla fine dei messaggi