100mila firme per vietare smartphone agli under 14

100mila firme per vietare smartphone agli under 14

100mila firme per vietare smartphone agli under 14

Una petizione che ha raccolto quasi 100mila firme chiede il divieto di smartphone personali per i minori di 14 anni. L’iniziativa, guidata dal pedagogista Daniele Novara insieme allo psicoterapeuta Alberto Pellai, sta raccogliendo crescenti consensi durante il tour divulgativo che Novara sta conducendo nelle principali città italiane.

Il dibattito si concentra su come la tecnologia stia trasformando radicalmente lo sviluppo cognitivo e relazionale degli adolescenti, sollevando preoccupazioni tra esperti di educazione, medici, insegnanti e genitori riguardo agli effetti negativi di un’esposizione precoce ai dispositivi digitali.

Genitori narcisisti e ruolo educativo

Secondo l’analisi di Daniele Novara, il vero problema non risiede nei comportamenti degli adolescenti, ma negli adulti che hanno progressivamente abbandonato il loro ruolo educativo. Il pedagogista evidenzia come molti genitori contemporanei abbiano smesso di essere figure di riferimento, preferendo trasformarsi in “amici” dei propri figli e instaurando relazioni basate sulla complicità e sull’immedesimazione.

Madri e padri di oggi hanno perso la motivazione educativa“, afferma Novara, sottolineando come questa deriva abbia portato a un preoccupante aumento di interventi psicologici e psichiatrici sui giovani. La situazione viene ulteriormente aggravata dall’abuso incontrollato di dispositivi digitali: smartphone e tablet stanno drasticamente alterando le abitudini quotidiane di bambini e adolescenti, con conseguenze negative documentate sullo sviluppo cognitivo e relazionale.

Proposta di regolamentazione

La posizione di Daniele Novara non intende demonizzare la tecnologia, ma promuove l’importanza di stabilire confini precisi per tutelare il benessere dei minori. Il pedagogista, insieme allo psicoterapeuta Alberto Pellai e a un fronte trasversale di esperti, propone il divieto di smartphone personali prima dei 14 anni e l’accesso ai social network prima dei 16.

La petizione, che ha raggiunto quasi 100mila adesioni tra medici, insegnanti, magistrati e genitori, nasce da preoccupazioni fondate su evidenze neuroscientifiche. “L’emergenza è sotto gli occhi di tutti“, afferma Novara, “i ragazzi stanno sostituendo il gioco reale e le relazioni faccia a faccia con ore passate davanti agli schermi”.

Secondo gli esperti firmatari, dietro questa dipendenza si nasconde un preciso sistema commerciale che “lucra sulla salute mentale dei giovani“. L’iniziativa non rappresenta quindi una crociata contro l’innovazione tecnologica, ma piuttosto un appello per una maggiore responsabilità educativa condivisa tra famiglie, scuole e istituzioni, volta a proteggere i minori da un accesso precoce e incontrollato al mondo digitale.

Impatto psicologico e sociale

L’uso precoce di smartphone modifica profondamente la psiche degli adolescenti, generando dipendenze digitali caratterizzate da ansia da disconnessione e alterazioni del sonno. I meccanismi neurologici coinvolgono il rilascio di dopamina attraverso like e notifiche, creando circoli viziosi di gratificazione immediata.

Il multitasking digitale riduce del 40% la produttività dell’apprendimento, mentre la luce blu compromette il riposo notturno. Paradossalmente, questi dispositivi pensati per connettere finiscono per isolare socialmente i giovani, impoverendo empatia e capacità relazionali.

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