Sapete che alcuni oggetti molto utilizzati al giorno d’oggi e amati da tutti sono nati in momenti davvero difficili nella vita di chi li ha creati? Ecco di cosa stiamo parlando!
ASSORBENTI: gli assorbenti sono apparsi per la prima volta tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo quando chi produceva tessuti assorbenti per i soldati feriti in guerra ha deciso che avrebbe potuto guadagnare di più adottandoli per le donne in quei giorni del mese, evitando così carichi di lavanderia insanguinata.
TAGLIO DI CAPELLI BOB: storicamente solo alcuni tipi di donne potevano indossare i capelli corti, ma con l’avvento della Prima Guerra Mondiale molte infermiere scelsero questo taglio perché più utile in caso di imprevisti e meno disordinato.
CAFFÈ SOLUBILE: chi ama il vero caffè napoletano può rimanere di stucco di fronte al caffè solubile. Non è dello stesso pensiero chi ha vissuto la crisi economica degli anni Trenta quando il prezzo del mercato mondiale di chicchi di caffè era sceso vertiginosamente. Nescafè è così intervenuta per sviluppare una tecnica per l’essiccazione e la lavorazione dei chicchi di caffè, in modo da mantenerli più a lungo.
DOTTOR MARTENS: questo tipo di scarpe è nato da un trauma. Il medico tedesco Klaus Martens ha realizzato questi stivali ortopedici per aiutare il dolore alla gamba ferita. Le scarpe sono diventate così famose fin dalla Seconda Guerra Mondiale grazie a comfort e resistenza.
VIAGRA: questo farmaco non è stato inventato per aiutare gli uomini con le difficoltà a letto, ma per trattare l’angina pectoris e le malattie coronariche.
BALLERINE E MOCASSINI: durante la guerra nessuno era preoccupato alla moda del momento. Tutti dovevano adattarsi, così la stilista Claire McCardell cercò di dare alle donne le scarpe senza lacci che potevano fare al caso loro. Prese le scarpette da ballerina e aggiunse una base solida sotto. Per quanto riguarda i mocassini, sono nati per comodità. Provengono da scarpe contadine norvegesi cucite dai pescatori.
NUTELLA: il panettiere e pasticciere Pietro Ferrero fu costretto ad aggiungere le nocciole, che erano numerose in Italia, alla sua pasta di cioccolato a causa di una carenza del dopoguerra. Nacque così un grande successo senza sosta dal 1946.