Mike Giuseppe Romeo è diventato il più giovane laureato d’Italia: tanta passione e grande determinazione.
A soli 20 anni, Mike Giuseppe Romeo, originario di Piedimonte Etneo in provincia di Catania, si è laureato all’Università Bocconi diventando così il più giovane laureato d’Italia. Il suo percorso accademico è un viaggio senza precedenti tra varie città europee, sempre all’insegna di una determinazione straordinaria e di un’ambizione senza pari.
Il percorso accademico fuori dal comune
Il percorso di Mike è stato tutto tranne che convenzionale. Dopo aver studiato nel suo paese natale fino alla quinta elementare, ha proseguito il suo percorso di formazione in varie città europee: dalla prima media al primo anno di liceo scientifico ha studiato a Francoforte, dal secondo al quarto anno delle scuole superiori è stato a Barcellona e, a 17 anni, si è poi trasferito a Milano dove ha iniziato il suo percorso di laurea presso l’Università Bocconi.
Nonostante la giovane età, Mike ha dimostrato una forte determinazione e una passione straordinaria nel perseguire i suoi obiettivi accademici: è infatti riuscito a completare il corso di laurea triennale in Economia Aziendale e Management a soli vent’anni, diventando il laureato più giovane d’Italia.
Mike però non si accontenta di essere solo un brillante laureato. Il suo obiettivo è quello di rivoluzionare il mondo dell’educazione, della scuola e della didattica e, grazie alla sua passione per l’innovazione, ha già avviato due start-up: una si chiama Pamina ed è uno speciale secchio della spazzatura che fa la raccolta differenziata in modo autonomo, l’altra verte sull’organizzazione di viaggi di volontariato per gruppi di ragazzi. Come ha dichiarato a La Sicilia: “Il mio sogno è quello di fondare una scuola innovativa dove si fanno anche lezioni di futuro. Tra un paio di anni vorrei fare, ad Harvard, un master sull’Innovazione nel mondo dell’Educazione. Ho rinunciato agli studi in magistrale alla Bocconi e sto lavorando con amici su un’idea di start-up. Molti credono che io sia pazzo ma per eccellere bisogna essere ossessionati e spostare di continuo i propri obiettivi, renderli mobili. Seguirli senza volerli raggiungere. Se non hai una passione, impegnati a trovarla. Se la possiedi, lanciati”.
Le difficoltà nella vita
Il percorso di Mike non è stato privo di sfide. Nel gennaio 2023, si è infatti sottoposto a un’operazione al cuore che gli ha dato una nuova prospettiva sulla vita; poi grazie alla psicoterapia ha curato un Disturbo Ossessivo Compulsivo e vissuto sei mesi in Australia. Queste esperienze hanno contribuito alla sua crescita personale e alimentato la determinazione nel perseguire i suoi sogni.
Il sostegno della famiglia
Il sogno di Mike è sostenuto anche dalla sua famiglia, che lo appoggia incondizionatamente nel suo percorso. I genitori di Mike sono estremamente orgogliosi dei suoi successi, ma ciò che conta di più per loro è che il loro figlio sia felice e realizzato. Sempre a La Sicilia, hanno infatti dichiarato: “Ciò che conta veramente è che metta la stessa tenacia per andare alla ricerca della sua felicità. Questo dev’essere il suo obiettivo primario, che possa sempre stare bene con sé stesso. Questo è il successo più duraturo”.
La storia di Mike: un modello o una pressione tossica?
Il caso di Mike Giuseppe Romeo ha sollevato diverse riflessioni sul concetto di eccellenza e successo a una così giovane età. Mentre alcuni lodano i suoi risultati straordinari e la sua determinazione, infatti, dall’altri lato alcuni vedono questa narrazione come potenzialmente tossica alimentando il dibattito sempre più attuale sull’equilibrio tra il perseguimento del merito e il benessere psicofisico degli studenti.