“A scuola non prima delle 10”, la proposta di Vittorio Sgarbi
L’attuale sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi, candidato della coalizione di centro-destra al Senato, ha lanciato una proposta per il settore scolastico che già sta facendo discutere. “A scuola non prima delle 10“, questo il post pubblicato su Twitter da Sgarbi che ha già suscitato numerose polemiche, soprattutto da parte di genitori che non saprebbero dove lasciare i figli visto che molti devono recarsi in ufficio alle 9 e docenti che hanno altri problemi a cui pensare: “Sulla scuola le priorità sono altre come: libri di testo gratuiti, trasporti gratuiti per studenti, scuola dell’infanzia gratuita ed obbligatoria, nonché aumentare stipendi degli insegnanti. Non certo fissare inizio non prima delle 10“.
Posticipare l’orario di ingresso a scuola: le proposte in America
In realtà quella di posticipare l’orario di ingresso a scuola non è una novità: già qualche anno fa Oltreoceano l’associazione dei pediatri americani attraverso il direttore Charles Czeisler aveva raccomandato almeno 9 ore di sonno per i bambini ed almeno 8 per gli adolescenti. Negli Stati Uniti molte campanelle suonano addirittura prima delle 8 (Media nazionale 8:03) con il primato che va alla Louisiana, in cui gli studenti sono costretti a stare tra i banchi di scuola entro le ore 7:40.
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Posticipare l’orario di ingresso a scuola: lo studio
Riposare di più aumenta il livello di attenzione e migliora le prestazioni scolastiche. È quanto ha dimostrato la ricerca pilota coordinata dal Dipartimento di Psicologia della Sapienza Università di Roma e pubblicata sulla rivista Nature and Science of Sleep. I risultati dello studio, condotto su studenti del primo anno delle superiori dell’istituto “Ettore Majorana” di Brindisi, suggeriscono che ritardare l’orario d’ingresso a scuola, inciderebbe positivamente sul rendimento scolastico. “L’idea di base dello studio era che posticipando l’entrata a scuola avremmo consentito una maggiore durata del sonno, che a sua volta avrebbe influito sui livelli di vigilanza e quindi migliorato l’attenzione – ha dichiarato il ricercatore Luigi De Gennaro del Dipartimento di Psicologia della Sapienza – Grazie al supporto dell’Istituto Majorana, nell’anno scolastico 2018-2019 abbiamo coinvolto nello studio sperimentale gli studenti del primo anno delle superiori e li abbiamo divisi in due gruppi: per tutto l’anno una parte degli studenti entrava all’orario tradizionale, alle 8.00 del mattino, e il secondo entrava un’ora dopo (alle 9.00). In entrambi i gruppi abbiamo monitorato con cadenza mensile le caratteristiche del sonno e le prestazioni raggiunte durante il giorno attraverso specifici test di attenzione“.