Campanello d’allarme da parte dell’UNICEF
La salute mentale è a prescindere un aspetto importante della vita delle persone, soprattutto per gli adolescenti. Ogni Paese, con la propria cultura e lo stile di vita, ha una situazione specifica inerente al benessere psico-fisico della società. In merito a ciò, in Europa ci sono delle condizioni in parte preoccupanti soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni.
Infatti, l’UNICEF ha condotto un’indagine con il nome di “Child and adolescent mental health – The State of Children in the European Union 2024“. Il report della ricerca ha indicato dei dati su cui riflettere: circa 11 milioni di ragazzi in Unione Europea sono affetti da disturbi mentali ritenuti più o meno gravi. Quindi circa il 13% della popolazione europea deve combattere contro molteplici patologie psicologiche.
Inoltre, l’età maggiormente colpita da questi disturbi va dai 15 ai 20 anni, per cui è bene notare che sono proprio gli adolescenti ad essere più esposti a queste patologie. Due delle problematiche più registrate in età adolescenziale sono proprio la depressione e l’ansia.
I disturbi psichici ledono ogni età e genere
Dal punto di vista globale, il 48% dei problemi di salute di natura psichica si mostra entro i 18 anni di età, ma sembra che siano ancora molti i casi non diagnosticati. Ebbene, circa 6 milioni di uomini e 5,3 milioni di donne hanno disturbi psicologici e psichiatrici e nello specifico l’8% degli adolescenti soffre di ansia e attacchi di panico contro il 4% dei ragazzi affetti da depressione. Sicuramente questi dati fanno preoccupare, poiché dimostrano una sorta di “disequilibrio” all’interno della società contemporanea, soprattutto per le nuove generazioni.
Cure e terapie difficili da gestire e la situazione in Italia
La ricerca dell’UNICEF ha l’obiettivo di capire quali strumenti poter utilizzare per risolvere questo complicato fenomeno. Infatti, l’organo sussidiario ha registrato che nel 2022 tutte le persone con una età compresa tra i 18 e i 30 anni non sono state soddisfatte dalle terapie e cure proposte.
Ad oggi, in Europa gli investimenti per la sanità mentale sono decisamente scarsi rispetto a tutto ciò che concerne la salute fisica e questo dovrebbe far riflettere le istituzioni. A tal proposito, l’UNICEF ha esortato gli Stati dell’UE a non sottovalutare il problema e investire maggiormente nel settore inerente al benessere psico-fisico, sensibilizzando la popolazione sulla prevenzione.
In vista di ciò, come si manifesta l’Italia sul fenomeno? Ebbene la situazione non sembra essere delle migliori. Il malessere psico-fisico degli adolescenti italiani sembra aumentare, poiché in circa quattro anni il benessere mentale delle nuove generazioni è diminuito dal 75% al 69% (dal 2018 al 2022).
Infine, la situazione italiana sui “suicidi” sembra essere davvero preoccupante: ebbene, 931 ragazzi tra i 15 e 20 anni nel 2020 hanno deciso di togliersi la vita e dal 2011 al 2020 circa il 43% dei maschi e il 36% delle femmine si sono suicidati, probabilmente come conseguenza di disturbi mentali non assistiti e gestiti a dovere.