Ai, l'università di Torino la fornirà ai docenti: vietarla? impossibile. si userà per lezioni, esami e tesi

AI, l'Università di Torino la fornirà ai docenti: vietarla? Impossibile

L'Università di Torino ha introdotto l'intelligenza artificiale, definendo linee guida per il suo uso in lezioni, esami e tesi.
AI, l'Università di Torino la fornirà ai docenti: vietarla? Impossibile
L'Università di Torino ha introdotto l'intelligenza artificiale, definendo linee guida per il suo uso in lezioni, esami e tesi.

L’Università di Torino ha ufficialmente introdotto l’intelligenza artificiale nel proprio ambiente accademico, definendo linee guida per docenti e studenti. L’ateneo ha scelto di non vietare questi strumenti tecnologici, riconoscendone l’inevitabile diffusione e l’impossibilità di un controllo efficace sul loro utilizzo. La decisione pragmatica prevede invece un approccio di trasparenza: l’AI è ammessa per supportare lezioni, esami e persino tesi di laurea, purché il suo impiego venga dichiarato.

Per concretizzare questa visione, l’università ha stretto una partnership strategica con OpenAI e Microsoft, distribuendo inizialmente 600 licenze di ChatGPT e Copilot, esaurite rapidamente. L’iniziativa riflette la volontà dell’ateneo di formare studenti preparati alle sfide future, fornendo competenze nell’uso etico ed efficace di tecnologie che stanno trasformando il panorama lavorativo globale.

Uso dell’intelligenza artificiale nell’ateneo

L’Università di Torino ha definito linee guida chiare per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale: sì all’impiego della tecnologia, ma con l’obbligo di dichiararne l’uso. Secondo i regolamenti interni, vietarne l’utilizzo non è considerato praticabile, principalmente perché sarebbe difficile verificare il rispetto di tale divieto.

Attualmente non esistono strumenti, nemmeno basati su AI, capaci di identificare con certezza contenuti generati da sistemi digitali. L’ateneo torinese permette l’uso dei chatbot per diverse attività: dalla preparazione delle lezioni alla stesura di compiti, fino alla redazione della tesi di laurea. Le linee guida sottolineano l’importanza di fornire agli studenti competenze nell’uso efficace ed etico di questi strumenti, preparandoli sia per il percorso accademico che per le sfide future nel mondo professionale.

Implicazioni per il futuro e per la didattica

L’intelligenza artificiale sta rapidamente ridefinendo il panorama educativo dell’Università di Torino, con implicazioni significative per l’insegnamento e l’apprendimento. Un esempio concreto di questa trasformazione è il nuovo laboratorio “AI per la comunicazione” che prenderà il via nel dipartimento di Studi Umanistici. Coordinato dai professori Gabriella Taddeo e Simone Natale, il corso combinerà una parte teorica dedicata all’analisi dei meccanismi dell’intelligenza artificiale con una pratica focalizzata su attività come l’analisi del target e la produzione multimediale. L’approccio sottolinea che a fare la differenza sarà la qualità della domanda posta al sistema: il “perché” diventa più importante del “cosa”.

Particolarmente interessante è come questa rivoluzione tecnologica parta proprio dalle facoltà umanistiche, tradizionalmente considerate le più distanti dal mondo digitale. Per adattarsi a questo cambiamento e mantenere un alto standard qualitativo, il corso di Scienze della comunicazione introdurrà un numero programmato di 750 posti, bilanciando la crescente domanda con la necessità di offrire un’esperienza formativa adeguata che integri laboratori pratici e tirocini aziendali.

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