Bagni neutri, ovvero servizi igienici che possono essere utilizzati da persone di qualsiasi sesso o identità di genere, saranno introdotti al Politecnico di Torino. E’ stata infatti approvata la richiesta da parte degli studenti dal Senato. Tali toilettes, che potranno avvantaggiare i soggetti transgender, potrebbero essere usati già dal prossimo autunno. Si tratta di una decisione innovativa, che segue quella presa dal Liceo torinese Alfieri e che potrebbe affiancare l’Ateneo di Pisa, che ha già inaugurato i bagni neutri lo scorso giugno. Introduzione, questa, della quale il collettivo studentesco Alter.Polis, che tra l’altro è stato il promotore di tale iniziativa, non può che essere soddisfatto.
Bagni neutri al Politecnico di Torino
Per le persone transgender, l’accesso al bagno che corrisponde alla identità di genere comunemente utilizzata, si traduce spesso in prese in giro o violenza. Per chi non si adatta agli stereotipi di genere ristretti, o per le persone transgender che sono passate da un genere all’altro, la situazione non è sempre facile quando bisogna usufruire, per qualsivoglia motivo, dei servizi igienici. Tali soggetti possono sentirsi a disagio nel dover scegliere un genere (o anche solo nel doversi accontentare di uno che non appartiene loro). Ebbene, anche per trovare una soluzione a tale disagio è stata avanzata la proposta, che chiede a tutti gli effetti un cambiamento di mentalità.
Bagni Politecnico, nessuna distinzione tra uomo e donna
Non ci sarà dunque più nessuna distinzione tra uomini e donne nei bagni del Politecnico di Torino.
Il bagno unico dovrebbe essere attivo dal nuovo anno accademico, quello 2022/2023, che avrà inizio il prossimo settembre. Il collettivo studentesco torinese Alter.Polis ha raccolto un’esigenza sempre più comune, quella di numerosi studenti delle scuole superiori e di altre università italiane emarginati o bullizzati, volta alla creazione di luoghi più inclusivi e meno discriminatori.
Così come ha dichiarato il collettivo:
«Questo è un cambiamento di mentalità, lontana dalla logica del binarismo attualmente utilizzato nella gestione degli spazi sanitari pubblici e vicina a una concezione più inclusiva e pragmatica».
Se il Politecnico non sarà il primo ateneo italiano a vedere l’istituzione dei bagni neutri, sarà perlomeno il primo ad averli visti approvati dagli organi di governo ufficiali. Una gran bella vittoria oltre che una soddisfazione tale da poter fungere da esempio e da ispirazione per altri istituti e università sparsi per il territorio italiano.
“Questo è un cambiamento di mentalità lontana dalla logica del binarismo attualmente utilizzato nella gestione degli spazi sanitari pubblici e vicina ad una concezione più inclusiva e pragmatica.”
Come il collettivo tiene a precisare.
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