Il 29 marzo, presso l’istituto tecnico superiore Fermi di Ciriè, gli studenti hanno dato vita ad una vera e propria rivolta che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. E che ha portato alla decisione della dirigente scolastica, Roberta Bruatto, di evacuare circa 600 alunni dalla scuola. Cosa è successo? E perché si è arrivati a tanto? Il tutto è scaturito dal ritrovamento di alcune zecche nelle classi dell’istituto.
Zecche in una scuola superiore piemontese
A quanto è stato possibile sapere, non si tratterebbe di zecche comuni, ma piuttosto di quelle dei piccioni, che si trovano in una colonia sul tetto della scuola. Inutile sottolineare come la scoperta delle zecche sia preoccupante: si tratta di insetti che possono causare problemi di salute se si attaccano agli esseri umani e agli animali. Ciò ha portato la preside ad anticipare immediatamente la già prevista disinfestazione, e a prendere tutte le misure necessarie per prevenire il ripetersi di simili episodi in futuro. Soprattutto a monitorare la situazione data la potenziale pericolosità di questi insetti, dannosi in quanto possono trasmettere diverse malattie all’uomo, più o meno gravi.
La protesta degli studenti
Ma perché il clima presso l’Istituto Fermi Galilei di Ciriè si è surriscaldato tanto da portare gli studenti a rivoltarsi? La questione era stata segnalata da diversi giorni, ma la dirigenza scolastica e la Città Metropolitana sembravano non essere riuscite a trovare una soluzione. Martedì scorso la preside aveva emesso una comunicazione relativa alla richiesta di disinfestazione e lo spostamento di alcune classi per consentire l’operazione. Nel frattempo, però, il numero delle classi interessate dalla presenza delle zecche sarebbe aumentato, causando il malumore degli studenti e dei loro genitori. Che si sono a loro volta lamentati.
Se inizialmente l’intervento era stato disposto in alcune parti mirate per il 30 marzo, in accordo con la ditta che se ne sarebbe dovuta occupare e che aveva provveduto ad effettuare un sopralluogo, a seguito del peggioramento della situazione e della rivolta degli studenti, la dirigente ha emesso un decreto di chiusura dell’Istituto. Anticipato probabilmente anche per via della sommossa verificatasi a scuola. Mercoledì mattina, quindi, la dirigente ha decretato la sospensione delle attività didattiche dal 30 marzo al 3 aprile compreso. Periodo nel quale potrà essere effettuata la disinfestazione di tutto l’istituto.
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