Lezioni su come usare il manganello all’Expo Training
All’Expo Training 2024 di Milano, evento dedicato all’orientamento e alla formazione dei giovani, nell’ambito del quale agli studenti e ai professori viene data la possibilità di conoscere e sperimentare in prima persona le professioni ed i percorsi formativi del futuro, tra le tante, c’è stata una proposta didattica che non è passata inosservata. E che ha causato l’insorgere di diverse polemiche da parte, in particolare, di un gruppo di studenti del liceo Fermi di Genova, in visita all’evento per familiarizzare con le diverse opportunità di alternanza scuola-lavoro.
Alcuni tra i ragazzi si sono trovati di fronte ad un programma di addestramento con lezioni pratiche sull’uso del manganello. La notizia è stata riportata per prima da la Repubblica, che ha raccolto il racconto di quanto avvenuto direttamente da una delle studentesse presenti. Ma vediamo come sono andate le cose.
Il racconto della studentessa
La studentessa intervistata ha raccontato di quanto, a sorpresa, si è ritrovata davanti durante la visita insieme alla classe. Ha descritto l’area come abbondantemente occupata dagli stand delle forze dell’ordine, in numero nettamente maggiore rispetto a quello delle università, che occupavano, appunto, uno spazio decisamente minore.
Insieme ad altri compagni, ha iniziato a sentire colpi sordi provenire da uno stand particolarmente affollato, senza comprendere subito di cosa si trattasse. Avvicinandosi, ha scoperto che era in corso una dimostrazione pratica sull’uso del manganello. Nell’ambito di questa, venivano perfino indicati i punti specifici del corpo da colpire. L’aspetto più preoccupante, però, è stato vedere altri studenti, persino ragazzini delle medie, partecipare in maniera attiva.
Le proteste da parte dei genitori
Non solo. Sempre secondo quanto riportato dalla ragazza, nello stand della polizia penitenziaria gli studenti erano invitati a entrare in una gabbia. Durante la visita, alcuni agenti facevano battute inopportune. A colpire particolarmente la studentessa è stata la conversazione con un giovane carabiniere. Quest’ultimo ha descritto con molta leggerezza l’uso del taser, si è vantato di aver usato la pistola ed ha fatto allusioni sessuali parlando di manette e manganelli.
Di fronte ad una lezione tanto insolita, alcuni tra i presenti avrebbero iniziato a filmare la scena, mentre le proteste hanno cominciato a giungere anche da parte dei genitori di alcuni studenti. Bene, ma come si è posto l’istituto nei confronti di quanto accaduto? Il dirigente scolastico ha fatto sapere di aver bisogno di raccogliere più informazioni per poter prendere una posizione ufficiale.
La vicinanza dei sindacati
Chi non ha bisogno di saperne di più sono invece i sindacati, che si sono espressi a sostegno degli studenti, criticando duramente l’impostazione dell’esperienza di alternanza vissuta all’Expo Training. Elena Bruzzese, segretaria generale della Flc Cgil di Genova, ha sottolineato come il ricorso alla violenza, promosso attraverso la militarizzazione delle attività scolastiche, sia lontanissimo dagli obiettivi dell’istruzione pubblica.
Ha ribadito che tutte le esperienze didattico educative all’interno della scuola pubblica, inclusi i percorsi facenti capo all’alternanza scuola/lavoro, dovrebbero formare i giovani alla pace e alla convivenza democratica. Soprattutto oggi, in un mondo segnato da guerre e tensioni internazionali.
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