Cyberbullismo, un fenomeno in crescita – I recenti casi di cronaca hanno evidenziato una diffusione crescente degli atti di cyberbullismo tra i giovanissimi. Secondo una ricerca condotta da Save The Children tre ragazzi su dieci, infatti, sono testimoni di comportamenti violenti in rete e il 72 per cento degli adolescenti vede il cyberbullismo come il fenomeno sociale più pericoloso del momento.
Cause e conseguenze – Il numero delle vittime di comportamenti violenti e minacciosi sui social network, via mail o via sms, sarebbe in forte aumento. Spesso questi ragazzi vengono presi di mira per futili motivi, l’aspetto fisico, il presunto orientamento sessuale, le relazioni sentimentali, il modo di vestire e di pensare diverso dal branco. Ma le conseguenze di questi “sfottò” ripetuti e pubblici sono gravissimi: isolamento (secondo il 65 per cento dei giovani intervistati), rifiuto della scuola (50 per cento), depressione (48 per cento).
Il difficile compito della scuola – la Preside dell’Istituto Comprensivo Turrisi Colonna-D’Acquisto di Palermo, ha raccontato di un episodio di bullismo telematico che ha costretto una ragazza a cambiare scuola. Difficile il ruolo degli educatori, difficile “sorvegliare” gli studenti che sfruttano un mezzo così “aperto” come il web per compiere i loro atti “criminali”. “Erano offese davvero pesanti – racconta la preside Marisa Cordone – e la ragazza sollecitata dalla madre che a un certo punto ha scoperto tutto, ha cambiato scuola. Ma i compagni hanno continuato a perseguitarla su Internet. È una lotta impari che sfugge al controllo di scuola e genitori. I ragazzi stanno tutta la notte a chattare, non dormono più e la mattina sui banchi sono sfiniti o particolarmente esaltati. Se provi a privarli dei super telefonini con cui mettono a segno i loro obiettivi diventano anche aggressivi”.
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