George Best: biografia e frasi
George Best nato Belfast il 22 maggio 1946 e deceduto a Londra il 25 novembre 2005 è stato un calciatore nordirlandese, di ruolo attaccante. Ritenuto il miglior calciatore nordirlandese di tutta la storia del calcio nazionale e anche uno dei migliori calciatori di tutti i tempi, occupando la sedicesima posizione nella classifica dei migliori calciatori del ventesimo secolo e l’ottava posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del ventesimo secolo pubblicata dalla rivista World Soccer. Vincitore del pallone d’oro non passa alla storia solo per la sua posizione calcistica che occupa nella classifica mondiale, ma i suoi pensieri, le sue citazioni e frasi d’amore sono amati da tutti e lo rendono ancora più celebre.
George Best: pensieri del calciatore
Considerato che la raccolta sarà basata su uno dei giocatori più popolari del ventesimo secolo, cioè George Best, raccoglieremo delle citazioni e delle frasi che hanno reso il calciatore memorabile non solo dal punto di vista calcistico.
- Avevo 22 anni quando nel 1968 vinsi la Coppia dei Campioni con il Manchester United e fui nominato Calciatore Europeo dell’Anno. Avrebbe dovuto essere il fischio di inizio di una sfolgorante carriera, e invece fu solo l’inizio della fine.
- Ho speso un sacco di soldi per alcol, donne e macchine veloci… Tutti gli altri li ho sperperati – I spent a lot of money on booze, birds and fast cars. The rest I just squandered.
- Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita
- Ho amato almeno 2000 donne senza doverle sedurre, mi bastava dire ‘Ciao, sono Best del Manchester United’
- I sentimenti danno dipendenza… Meglio l’alcool
- Vivo la mia vita un drink alla volta.
- Sono nato con un grande dono, e con esso è arrivata anche una vena distruttiva
- I bravi giocatori diventano grandi giocatori e i grandi giocatori diventano dei.
- Non è possibile spiegare cosa significhi segnare un gran gol a qualcuno che non ci sia mai riuscito.
- Qualche anno fa dissi che se mi avessero dato la possibilità di scegliere tra segnare un gol al Liverpool da ventisette metri, dopo aver saltato quattro uomini, e andare a letto con Miss Mondo, sarebbe stata una scelta difficile. Per fortuna, ho avuto entrambe le cose e soprattutto, una di queste cose l’ho ottenuta davanti a cinquantamila persone.
- Era il 1976, si giocava Irlanda del Nord – Olanda. Giocavo contro Johan Cruyff, uno dei più forti di tutti i tempi. Al 5° minuto prendo la palla, salto un uomo, ne salto un altro, ma non punto la porta, punto il centro del campo: punto Cruyff. Gli arrivo davanti gli faccio una finta di corpo e poi un tunnel, poi calcio via il pallone, lui si gira e io gli dico: ‘Tu sei il più forte di tutti ma solo perché io non ho tempo’.
- Ho sempre voluto essere il migliore in tutto: in campo il più forte, al bar quello che beveva di più.
- Ho sentito raccontare molte leggende ai bambini. Alcune di queste riguardavano me.
- Il fatto che io mi chiami Best e che in inglese “best” significhi “migliore” mandava letteralmente in sollucchero i pubblicitari e forniva loro una riserva inesauribile di battute inqualificabili.
- Fu il giornale portoghese “Bola” – dopo la finale di Coppa dei Campioni con il Benfica – a soprannominarmi El Beatle perché ero un inglese con i capelli lunghi. Quel soprannome mi sarebbe rimasto appiccicato per un po’.
George Best: frasi famose sul calcio
Abbiamo già detto che il calciatore passa alla storia non solo per il calcio e le varie Coppie vinte, le tantissime partite giocate e i primi posti in classifica raggiunti. E’ importantissimo ricordare che le citazioni del calciatore non sono di certo finite ed ancora la raccolta è lunga, molto lunga, vedremo ora quelle che lui stesso dedicato al suo amato pallone, al suo calcio, alla sua vita:
- Se amavi il calcio ed eri tanto fortunato da giocarlo a livello professionistico, non avresti potuto scegliere un decennio migliore in cui vivere.
- E se eri un potenziale alcolista non avresti potuto sceglierne uno più pericoloso.
- Negli anni sessanta succedeva di tutto. E tutto sembrava possibile.
- I miei amici sostengono ancora oggi che bevevano quanto me. Non è vero. Se eravamo in un night club che chiudeva alle due, loro poi se ne andavano a casa. Io andavo in un club che restava aperto fino alle sei e poi andavo a casa e non riuscivo a dormire. Sapevo dove andare alle nove del mattino a farmi un bicchierino.
- È stato l’alcool che nel 1984 mi ha portato alla prigione di Pentonville per guida in stato d’ebrezza, reato che sicuramente non mi avrebbe fatto finire in gattabuia se poi non avessi preso a testate un poliziotto.
- Se Matt Busby fosse stato più duro con me forse le cose sarebbero andate meglio. L’avevo sempre fatta franca, pensavo di poter fare tutto ciò che volevo. Le regole della squadra non valevano per me. Loro non dovevano convivere con il fatto di essere George Best.
- Nel 1967-68 divenni il capocannoniere della squadra, anche se sono certo che Denis e Bobby vi direbbero che ero soltanto diventato più avido e non passavo loro la palla nemmeno se erano in una posizione migliore della mia.