Alunna bocciata per troppe assenze: il TAR la riammette
Il caso della bocciatura per troppe assenze sta ormai diventando diffuso, nonostante spesso gli studenti in questione abbiamo ottimi voti a scuola. Le motivazioni sono diverse e spesso non dipendono neppure dalla propria volontà. E così ci ritroviamo in Sardegna, in cui una ragazza si rifiutava di entrare in aula in quanto vittima di bullismo da parte delle compagne. Alla fine dello scorso è stata bocciata, tuttavia i genitori hanno fatto ricorso al TAR che ha ribaltato la valutazione del Consiglio di Classe della scuola. Entro 15 giorni si dovrà rifare lo scrutinio.
Alunna bocciata per troppe assenze: le motivazioni del TAR
La storia è stata raccontata dall’Unione Sara che riporta anche i commenti dei giudici amministrativi: “in primo luogo non è stata valutata, in ragione della particolare situazione di disagio nella quale si è venuta a trovare la ragazza, la possibilità di una deroga ad personam del limite massimo di assenze consentito; in secondo luogo lo stesso organo scolastico non si è soffermato sulla possibilità, comunque, di procedere a una valutazione di merito del livello di preparazione raggiunto“. La ragazza, infatti, andava ben oltre la media necessaria alla promozione: nel primo quadrimestre aveva avuto “due valutazioni pari a 10/10, sette valutazioni pari a 9/10 e tre valutazione pari a 8/10, buono in Religione, per una media pari ad 8,9, oltre a vari eccellente“. Una pagella impeccabile.
Alunna bocciata per troppe assenze: cosa dice il TAR
Per tutte queste motivazioni non risulta “affatto che il numero delle assenze contestate abbia inciso sulla possibilità di procedere ad una valutazione dell’allieva. Né può ritenersi che il Consiglio di classe non disponesse di elementi di cognizione idonei a suscitare delle peculiari valutazioni Oltre alle segnalazioni della mamma“. Proprio la signora in questione aveva mostrato più di 300 messaggi delle compagne di scuola che bullizzavano la figlia, tuttavia nessuno ha agito in questo secondo. Secondo la sentenza dei giudici del Tar di Sardegna “al momento della valutazione finale il Consiglio di classe disponeva anche della valutazione psicodiagnostica del distretto socio sanitario che aveva evidenziato un quadro di sensibilità della ragazza ben compatibile con i lamentati disagi conseguenti a un non agevole inserimento nella classe“.
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