L’esperta avverte: “Il numero reale è probabilmente maggiore, con molti casi non riconosciuti”. Preoccupazioni anche sul supporto e le strutture scolastiche, mentre fa discutere una recente sentenza del Consiglio di Stato.
Il sistema scolastico italiano sta affrontando un notevole aumento del numero di alunni con disabilità. Secondo l’ultimo report dell’Istat, relativo all’anno scolastico 2022/2023, il numero di studenti con disabilità ha registrato un incremento del 7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra significativa di circa 338.000 alunni. Questo dato solleva interrogativi sulla metodologia utilizzata per definire e conteggiare gli studenti con disabilità e mette in luce la necessità di prestare maggiore attenzione alle tematiche legate all’inclusione.
Il conteggio dell’Istat coinvolge bambini e ragazzi che necessitano di un insegnante di sostegno, un supporto stabilito attraverso una diagnosi funzionale redatta dalla ASL. Tuttavia, Eleonora Marocchini, psicolinguista e ricercatrice presso IGDORE, in un’intervista a Sky TG24 ha espresso preoccupazioni sul fatto che questa analisi potrebbe essere sottostimata “È probabile che gli alunni con disabilità siano in realtà di più” e che esiste un “grande sommerso” di bambini le cui disabilità non sono state riconosciute o diagnosticate. Questo problema mette le scuole di fronte a sfide significative, soprattutto nel garantire un ambiente inclusivo adatto alle esigenze di tutti gli studenti.
Le ragioni dell’aumento: maggiore consapevolezza e progressi scientifici
L’aumento nel numero di alunni con disabilità può essere attribuito a una serie di fattori. Tra questi, la maggiore attenzione nella diagnosi e la certificazione delle disabilità gioca un ruolo centrale, riflettendo una crescente sensibilità del sistema scolastico verso l’inclusione. Anche la domanda di assistenza da parte delle famiglie è aumentata, con una maggiore consapevolezza dei diritti e delle necessità dei bambini con disabilità.
Inoltre, i progressi nella ricerca scientifica e i cambiamenti nelle classificazioni diagnostiche, come nel caso dell’autismo, hanno contribuito all’incremento delle diagnosi. Ma attenzione: l’aumento non deve essere visto come un motivo di preoccupazione, ma come il risultato di una maggiore consapevolezza nella comprensione dei disturbi del neurosviluppo. La ricerca continua in questo campo è essenziale per garantire che tutti i bambini ricevano il supporto di cui hanno bisogno.
Sfide strutturali e didattiche: un sistema ancora inadeguato
Nonostante l’aumento del numero di alunni con disabilità, le scuole italiane continuano a presentare numerose carenze strutturali e didattiche. Solo il 40% degli edifici scolastici è accessibile agli alunni con disabilità motoria e solo il 16,7% delle scuole è attrezzato per accogliere studenti sordi o ipoudenti, ma il dato più preoccupante è che solo l’1,2% delle scuole dispone di supporti adeguati per alunni ciechi o ipovedenti. Queste statistiche indicano un grave ritardo nel rendere le scuole italiane realmente inclusive per tutti gli studenti.
Oltre alle barriere fisiche, emergono anche sfide didattiche. L’aggiornamento della didattica e la formazione continua degli insegnanti sono fondamentali per garantire un ambiente di apprendimento equo e inclusivo, magari attraverso approcci più inclusivi, come lezioni interattive e l’uso combinato di elementi visivi, scritti e orali.
La controversa sentenza del Consiglio di Stato: un possibile precedente pericoloso
Mentre si analizzano i dati del report Istat, una recente sentenza del Consiglio di Stato ha suscitato preoccupazioni tra i difensori dei diritti degli studenti con disabilità. La sentenza ha respinto il ricorso di una famiglia che chiedeva un supporto maggiore per il proprio figlio con disabilità. Immediata la reazione del Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha espresso il suo disappunto “Sono molto dispiaciuta e vicina alla famiglia che ha coraggiosamente lottato per i diritti del proprio figlio” e la preoccupazione che questa decisione possa creare un precedente pericoloso.
Locatelli ha auspicato che il Consiglio di Stato si riunisca presto in Adunanza Plenaria per fornire un’interpretazione univoca e definitiva sulla questione, garantendo a tutti gli studenti con disabilità pari diritti e opportunità. “La priorità assoluta deve essere la tutela dei diritti di ogni individuo e la garanzia di un’inclusione scolastica reale ed effettiva” ha ribadito, sottolineando l’importanza di un percorso educativo completo e personalizzato per ogni studente, indipendentemente dalle sue condizioni.