Lui si chiama Alessio Curi, è uno studente (o sarebbe meglio dire ex studente) del liceo scientifico “Enrico Medi” di Senigallia (AN) e a breve inizierà a frequentare la facoltà di Medicina e Chirurgia. Un ragazzo come tanti altri, direte voi. Ma ne parliamo oggi per la sua particolare storia, probabilmente dettata da quella che è una sorta di vocazione. E che ha portato Alessio ad essere stato ammesso in ben 8 università di Medicina della nostra penisola. Una gran bella soddisfazione, insomma. Ma andiamo con ordine.
Ammesso in 8 università di medicina
Lo studente da tempo ha questo obiettivo: vuole diventare neurochirurgo. Per questo, ha studiato duramente per riuscire a superare i test di ammissione. Che ha sostenuto e superato in 8 prestigiose università italiane. Per la serie “non avere che l’imbarazzo della scelta”, Alessio ha deciso di frequentare il Campus Bio Medico a Roma. Qui ha ottenuto uno dei risultati migliori, posizionandosi primo su 5000 aspiranti (dei quali solo 30 sarebbero stati ammessi). E così, alla fine del percorso di studi, Alessio si porterà a casa una doppia laurea inglese in medicina e in ingegneria bio medica. L’Università Campus Bio-Medico di Roma, nata nel 1993, offre una vasta gamma di percorsi di formazione che abbracciano cultura, professionalità e umanità.
Intervistato da La Tecnica della Scuola, Alessio ha parlato a lungo dei dettagli del suo percorso di preparazione. Ha dichiarato di aver sviluppato la passione per la medicina a partire dal quarto anno di liceo. A guidarlo, è stata la sua profonda motivazione nel desiderio di salvare vite umane, restituire il sorriso alle persone sofferenti e contribuire alla ricerca per combattere le patologie più gravi. Per giungere a tale traguardo, ha dovuto fare rinunce e sacrifici, cerando di bilanciare al meglio vita sociale e studio.
La scelta di diventare neurochirurgo
Alessio ha anche confidato il fatto di essere sempre stato affascinato dal funzionamento del corpo umano. Ma ha anche detto che il suo sogno di intraprendere la carriera medica l’ha maturato autonomamente. Nessun professore lo ha spinto o spronato in tal senso, anche se la sua docente di storia e filosofia, al corrente di tale sua ambizione, gli ha indicato gli argomenti, trattati dal programma, già oggetto delle domande dei precedenti test. Anche il suo professore di scienze ha fatto la sua parte, fornendogli una lista di libri utili per la preparazione alla prova di d’ingresso.
Adesso lo studente sogna di specializzarsi in neurochirurgia e di diventare un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento chirurgico dei problemi che colpiscono il sistema nervoso centrale e periferico.
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