Un naso rotto ed un po’ di baraonda è il bilancio di una rissa tra due ragazzine di 13 anni avvenuta nella palestra della scuola da queste frequentata. Che si verifichino litigi tra i banchi non è una novità: insomma, non sempre si va d’accordo ed i motivi che portano agli screzi tra compagni di classe sono piuttosto comuni. Ma che da un diverbio si passi alle mani e si arrivi a rompere un naso è abbastanza preoccupante. Questo è quello che è successo ad Anzio, precisamente all’istituto comprensivo Giovanni Falcone, durante l’ora di scienze motorie.
Rissa tra alunne: naso rotto per una di queste
Dall’istituto tutto tace, i dirigenti non hanno ancora voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Quello che è certo, è che le due ragazzine non sarebbero nuove agli scontri essendosi rese protagoniste, già in passato, di screzi e litigi. Nulla, tuttavia, che lasciasse presuppore una lite animata come quella che invece è avvenuta. Del fatto se ne stanno occupando i carabinieri di Anzio, che stanno indagando sui fatti a seguito della presentazione, da parte della madre della ragazzina ferita, di una denuncia per lesioni aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale. In realtà, secondo indiscrezioni, questa lite non sarebbe che l’ultimo scontro in ordine di tempo. Sarebbe il culmine di una serie di violenze perpetrate ai danni della ragazzina durante tutto l’anno scolastico.
La rissa
La lite sarebbe scoppiata prima dell’inizio della lezione di educazione fisica, precisamente nel momento in cui l’insegnante si era allontanata per andare a prendere il pallone. Le ragazzine, non nuove ad incomprensioni, hanno iniziato ad animarsi: due compagne, intervenute per separarle, sono rimaste coinvolte nell’alterco. La tredicenne ferita è stata trasportata all’ospedale Riunti di Anzio-Nettuno arrivando in codice rosso a seguito di calci, pugni e schiaffi. Uno di questi ha provocato la frattura del setto nasale. La prognosi è di 25 giorni.
Le altre giovani coinvolte ne sono uscite pressoché indenni, con qualche ecchimosi ma niente di più. Mentre le indagini da parte dei carabinieri continuano, l’Ufficio scolastico regionale ha chiesto una relazione alla scuola su quanto verificatosi. Da accertare, in particolare, è l’assenza della docente nel momento del litigio. Secondo alcune indiscrezioni il movente sarebbe razzista. La ragazzina, infatti, sarebbe stata bullizzata da alcuni compagni che l’avrebbero apostrofata rivolgendosi a lei come «argentina di m….a». La giovane sarebbe stata oggetto di discriminazioni e atti di bullismo continuati dopo il suo rientro da un periodo di tempo passato all’Estero.
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