Nemo apud Unnos arat nec stivam umquam contingit. Omnes enim sine sedibus fixis, sine ulla lege et ullo victu stabili dispalantur, semper fugientium similes, cum carpentis in quibus habitant. In indutiis longe omnium barbarorum fallacissimi sunt, ad omnem auram spei novae mobiles, nihil non furori tribuentes. Inconsultorum animalium ritu, quid honestum inhonestumve sit penitus ignorant, nec ullius religionis reverentia tenentur, auri autem cupidine immensa flagrant, atque adeo permutabiles et iracundi sunt, ut eodem die a sociis sine ulla causa saepe desciscant, itidemque eos sibi reconcilient. Optimi equites sunt et saepe impetum faciunt ne quis aliorum populorum consistat.
Versione tradotta
Nessuno, presso gli Unni, ara né tocca mai la stiva (di un aratro). Infatti tutti vagano senza sedi fisse, senza alcuna legge e senza una vita stabile, simili a persone sempre in fuga (lett. fuggenti) con i carri in cui abitano. Nelle tregue sono di gran lunga i più infidi tra tutti i barbari, mobili a ogni soffio di una nuova speranza, non obbedendo a nulla (se) non al furore. Al modo di animali privi di ragione, ignorano del tutto che cosa sia onesto o disonesto, non si contengono in nome del rispetto (lett. non sono trattenuti dal rispetto) di alcuna religione, ardono di una smisurata avidità d'oro, e a tal punto sono incostanti e facili all'ira che spesso, nello stesso giorno, defezionano dagli alleati senza nessun motivo e poi si riconciliano con essi. Sono eccellenti cavalieri e spesso attaccano perché nessun altro popolo (lett. nessuno degli altri popoli) prenda piede.
- Letteratura Latina
- Lingua Viva 2
- Versioni dai Libri di Esercizi