ACARNESI DI ARISTOFANE: RIASSUNTO. Questa commedia ottenne il primo premio alle Lenee del 425 ed ebbe come maestro del coro Callistrato. La trama è molto semplice: il protagonista, un abitante del demo di Acarne, misero villaggio di taglialegna e carbonai, porta il nome di Diceopoli: Colui che pratica la giustizia in città. La guerra con Sparta dura ormai da alcuni anni, gravando con tutto il suo funesto peso sulla povera gente come Diceopoli, che vorrebbe ad ogni costo il ritorno della pace. Gli interessi dei grandi però sono ben diversi, e la decidione unanime è che bisogna continuare la guerra. Diceopoli, amareggiato, decide di prendere da solo l’iniziatva e stipula per conto proprio una pace di trent’anni con Sparta. Per lui la tregua significa il ritorno ad una vita tranquilla. Dunque,corre subito a casa per celebrare le Dionisie, e insieme a servi e familiari organizza una falloforia. Gli abitanti di Acarne allora minacciano di lapidare Diceopoli e questo riesce ad ottenere il permesso di pronunciare un discorso per difendersi. Per impietosire gli ascoltatori va da Euripide e si fa prestare gli stracci di Telefo: la maschera e l’eloquenza di Diceopoli ottengono l’effetto voluto e una parte del pubblico appoggia Dceopoli, mentre un’altra parte chiama in aiuto Lamaco, acceso sostenitore della guerra. L’azione viene interrotta dalla parabasi, in cui l’autore ribadisce la sua ostilità contro Cleone che vuole che la guerra continui. Ripresa l’azione, vediamo Diceopoli che si gode la pace: per lui i mercati sono riaperti e carico di leccornie può festeggiare la festa dei Boccali, mentre Lamaco deve partire per il fronte, da cui tornerà pesto e dolorante, giusto in tempo per vedere Diceopoli che festeggia la pace.
ACARNESI: LA COMICITA’ DELLA COMMEDIA. La comicità degli Acarnesi si fonda su elementi comuni anche ad altre commedie: la vitalità del linguaggio, ricco di arguzia e ironia, allusioni e doppi sensi; la rappresentazione della realtà lontana da quella storica, in cui gli Spartani avevano assediato Acarne. La commedia rappresenta l’opposto, per dare ad Acarne una realtà alternativa. Solo così è stato possibile mettere in bocca a Diceopoli l’affermazione che la guerra è stata dichiarata per cause non nobili.
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