Accordi segreti - Studentville

Accordi segreti

Cum Boccho Numida quidam, Aspar nomine, multum et familiariter agebat, praemissus ab Iugurtha, postquam Sullam accitum audierat, orator et subdole speculatum Bocchi consilia. Praeterea Dabar, Mauro ob ingenii multa bona carus acceptus que. Quem Bocchus, fidum esse Romanis multis ante tempestatibus expertus, ilico ad Sullam nuntiatum mittit paratum esse facere quae populus Romanus vellet: colloquio diem, locum, tempus ipse deligeret, neu Iugurthae legatum pertimescêret; consulto sese omnia cum illo integra habere, quo res communes licentius gereretur: nam ab insidiis eius aliter caveri nequivisse. Igitur Sulla respondit se pauca coram Aspare locuturum, cetera occulte, nullo aut quam paucissimis praesentibus. Simul edocet quae sibi responderentur. Postquam, sicuti voluerat, congressi (sunt), dicit se missum a consule venisse quaesitum ab eo pacem an bellum agitaturus foret (= esset). Tum rex, ut praeceptum fuerat, post diem decimum redire iubet, ac nihil etiam nunc decrevisse, sed illo die responsurum. Deinde ambo in sua castra digressi (sunt). Sed ubi plerumque noctis processit, Sulla a Boccho occulte accersitur.

Versione tradotta

Un Numida di nome Aspare era molto vicino a Bocco; dopo avere sentito che era stato chiamato Silla, Giugurta inviò un ambasciatore per spiare con astuzia le decisioni di Bocco. Inoltre fu mandato Dabar, il quale era gradito e ben accetto al sovrano della Mauritania a causa delle sue molte doti d’ingegno. Bocco, avendo sperimentato molti tempo anni dopo che egli era un uomo di fiducia per i Romani, lo mandò subito da Silla a riferire che era pronto a fare ciò che volevano i Romani: scegliesse pure un giorno, un luogo e un momento per l’incontro, senza avere paura dell’inviato di Giugurta; egli teneva a bella posta con lui tutto intatto, perché gli affari comuni si potessero trattare più liberamente: non aveva potuto infatti guardarsi diversamente dagli inganni di Giugurta. Silla rispose dunque che avrebbe parlato poco di fronte ad Aspare, e il resto lo avrebbe detto di nascosto, alla presenza di nessuno o del numero più basso possibile di persone. Allo stesso tempo diede accurate informazioni su ciò che gli si rispondeva. Dopo che si furono riuniti come aveva voluto, disse di essere venuto, mandato dal console, per chiedere se avrebbe fatto pace o guerra con lui. Allora il re, come gli era stato ordinato, dopo dieci giorni ordinò ad Aspare di ritornare , e disse che non aveva ancora deciso nulla, ma che quel giorno avrebbe dato una risposta. Infine entrambi entrarono nel loro accampamento. Ma non appena fu trascorsa la maggior parte della notte, Silla fu fatto chiamare in segreto da Bocco.

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