Etenim sic ratiocinabantur sic honestissimi homines inter se et mecum loquebantur:
aperte iam et perspicue nulla esse iudicia. Qui reus pridie iam ipse se condemnatum putabat is postea quam defensor eius consul
est factus absolvitur! Quid igitur? quod tota Sicilia quod omnes Siculi omnes negotiatores omnes publicae privataeque litterae
Romae sunt nihilne id valebit? nihil invito consule designato! Quid? iudices non crimina non testis non existimationem populi
Romani sequentur? Non: omnia in unius potestate ac moderatione vertentur. Vere loquar iudices: vehementer me haec res
commovebat. Optimus enim quisque ita loquebantur: iste quidem tibi eripietur: sed nos non tenebimus iudicia diutius. Etenim
quis poterit Verre absoluto de transferendis iudiciis recusare?
Versione tradotta
Così giungevano a questa conclusione, così i rispettabilissimi uomini
parlavano fra loro e con me, che in modo chiaro e palese il sistema giudiziario non cè più. Limputato che il giorno prima si
sentiva già condannato, è assolto dopo che il suo difensore è stato eletto console? Come dunque? Il fatto che a Roma cerano
tutta la Sicilia, tutti i siciliani, tutti gli uomini daffari, tutti i documenti pubblici e privati, tutto questo non serviva
a nulla? A nulla se il console designato non lo vuole. Come? I giudici non si conformeranno ai capi daccusa, ai testimoni,
dallopinione pubblica? No: tutto dipenderà dal potere e dalla direzione di uno solo. Parlerò con sincerità, giudici: questa
circostanza mi turbava profondamente. Tutti i migliori cittadini dicevano: costui ti sarà davvero strappato, ma noi non
conserveremo più a lungo il potere giudiziario: infatti una volta che Verre sia stato assolto, chi potrà opporsi al
trasferimento del potere giudiziario?
- Letteratura Latina
- Verrinae di Cicerone
- Cicerone