AD FAMILIARES DI CICERONE, VERSIONE DI LATINO TRADOTTA – TESTO LATINO. In maximis meis
doloribus excruciat me valetudo Tulliae nostrae, de qua nihil est quod ad te plura scribam; tibi enim aeque magnae curae esse
certo scio. Quod me proprius vultis accedere, video ita esse faciendum: etiam ante fecissem, sed me multa impediverunt, quae ne
nunc quidem expedita sunt. Sed a Pomponio exspecto litteras, quas ad me quam primum perferendas cures velim. Da operam, ut
valeas.
Versione tradotta
AD FAMILIARES DI CICERONE, ERSIONE DI LATINO - TRADUZIONE. Fra i miei acerbissimi dolori mi tormenta la
malattia della nostra Tullia, sulla quale non c'è ragione per cui li scriverò di più; so con certezza infatti che ti sta
tanto a cuore quanto a me. Riguardo al fatto che desiderate avvicinarvi a me, vedo che bisogna fare così e l'avrei fatto
anche prima, ma molte cose, che nemmeno ora sono fuori dai piedi, mi hanno ostacolato. Ma aspetto una lettera da Pomponio, che
vorrei che mi facesse recapitare quanto prima. Fai in modo di star bene. Data 28 novembre da Brindisi.
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