AGNOLO FIRENZUOLA: VITA E OPERE. Agnolo Firenzuola (1493-1543) scrisse due trattati, i Ragionamenti d’amore e i Dscorsi delle bellezze delle donne. Firenzuola fu un monaco vallombrosano per alcuni anni e sciolto dai voti da Clemente VII.
RAGONAMENTI D’AMORE DI AGNOLO FIRENZUOLA. I ragionamenti d’amore soo un’opera incompiuta, perché doveva essere costituita da 36 novelle, distribuite in 6 giornate, racchiuse in una cornice simile a quella del Decamerone di Boccaccio. Il Firenzuola scrisse solo il proemio, la prima giornata e i frammenti della seconda, in tutto 10 novelle. Egli immagina che una brigata di 3 giovani donne e 3 giovani uomini radunatasi n una villa presso Firenze, ragioni sull’essenza e le caratteristiche dell’amore, suffragando i ragionamenti con novelle e canzoni. L’opera non ha una sua fsionomia ben definita, in quanto è catalogable sia nella trattatistica del ‘500 che nella novellistica.
FIRENZUOLA, DISCORSI DELLE BELLEZZE DELLE DONNE. Rientrano invece nella trattatistica i discorsi delle bellezze delle donne, in forma di dialogo, in cui il Firenzuola cerca di definire con le parole il tipo ideale di bellezza femminile, che i pittori e gli scultori del ‘500 rappresentano nelle loro opere e i teorici dell’amore platonico consideravano come tramite tra l’uomo e Dio. Gli interlocutori del dialogo sono Celso Selvaggop, un raffinato intenditore della bellezza femminile, in cui l’autore adombra se stesso, e quattro bellissime donne di Prato: Lampiada, Amorrorisca, Selvaggia e Verdespina. Dopo la dscussione sulla bellezza in generale, definita un’armonia di forme ben proporzionate, si descrivono minuziosamente le parti del corpo che le donne portano scoperte (fronte, occhi, orecchie, guance, bocca), seguendo i canoni dell’estetica femminile del ‘500.Il Frenzuola è stato a lungo accusato di essere un intellettuale troppo raffinato, uno stilista compiaciuto, tutto preso dalla mania dell’eleganza che risulta spesso forzata e artificiosa.
FIRENZUOLA: LE ALTRE OPERE. Tra le altre opere dobbiamo ricordare una libera traduzione dell’Asino d’oro di Apuleio, la cui trama è trasferita e adattata ai tempi e ai casi dell’autore, e La prima veste dei discorsi degli animali, libero rfiacimento delle favole indiane del Panciatantra. Lo stile di queste due opere è più sobrio e misurato, ravvivato da arguzie ed espressioni vivaci.
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