Le vocali e le sillabe formate da vocali e consonanti non hanno solo un valore di comunicazione di idee, ma anche effetti di musicalità, che vengono utilizzati dalle lingue, e in particolare dai poeti, per ottenere effetti di emozioni e sensazioni.
Tra le figure retoriche l’allitterazione in particolare consente di ottenere effetti musicali nell’elaborazione di versi e prose.
Cos’è l’allitterazione
L’allitterazione consiste nella ripetizione di suoni uguali o simili in parole diverse usate di seguito, o in leggere variazioni. Molte parole della lingua comune richiamano suoni naturali e versi di animali: abbaiare, guaiolare, gracidare, miagolare, muggire, ruggire…
S’incontra l’allitterazione in molti campi del linguaggio. Il padre di Dante si chiamava Alighiero degli Alighieri, e questa combinazione di nome e cognome continua a essere usata per secoli. Lo stesso per la creazione di nomi di personaggi fantastici: Gatto Matto, i nomi dei Sette nani di Biancaneve…
Le sillabe assumono anche quello che si può chiamare “colore”, e ottiene effetti sull’immaginazione.
Esempi allitterazione
- Troviamo molti esempi in Dante: “Tanto gentile e tanto onesta pare”. Prendiamo un sonetto del Foscolo, “Alla sera”: “e quando ti corteggian liete le nubi estive e i zefiri sereni” dà una sensazione di pace, quasi mostrando un cielo di colore azzurro e viola; mentre l’espressione seguente, “e quando dal nevoso aere inquiete tenebre e lunghe all’universo meni”, indica stato d’animo travagliato e agitato, grazie all’uso di suoni piuttosto cupi.
- Fanno uso dell’allitterazione i poeti decadentistici, quali il Pascoli in “come trotto di mandrie d’elefanti” (“Alexandros”); o il d’Annunzio con “fresche le mie parole nella sera” (“La sera fiesolana”). Incontriamo effetti di allitterazione e onomatopea in diversi esempi: “un lieve gre gre di ranelle” del Pascoli.
- Si hanno esempi anche nei linguaggi della politica e della pubblicità: Coca Cola; le sigle dei partiti lette come fossero parole.
Possiamo dunque concludere che l’allitterazione dimostra i legami profondi che ci sono tra le parole e la musica, e che le parole stesse, di là del significato, acquistano, con la musicalità, un potere di fantasia e sentimento, divenendo così una componente del linguaggio poetico.
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