Decimo anno postquam Hannibal in Italiam inierat, P. Sulpicio Cn. Fulvio consulibus Hannibal usque ad quartum miliarium Romae prodiit, equites eius usque ad urbis portas subierunt. Mox metu consulum cum exercitu prodeuntium, Carthaginiensium dux in Campaniam se recepit. In Hispania a fratre eius Hasdrubale ambo Scipiones, qui per multos annos victores fuerunt, interfecti sunt, at exercitus integer mansit. Eodem tempore a Marcello consule Siciliae magna pars capta est, et etiam nobilissima urbs Syracusae, ex qua ingens praeda Romam perlata est.
Versione tradotta
Nel decimo anno dopo che Annibale era entrato in Italia, sotto il consolato di Publio Sulpicio e Gneo Fulvio, Annibale avanzò fino a quattro miglia (lett. alla quarta pietra miliare) da Roma, i suoi cavalieri arrivarono fino alle porte della città. Poi, per timore dei consoli che sopraggiungevano con lesercito, il comandante dei Cartaginesi si ritirò in Campania. In Spagna ambedue gli Scipioni, che per molti anni erano stati vittoriosi, furono uccisi da suo fratello Asdrubale, ma lesercito rimase intatto. Nello stesso tempo fu conquistata dal console Marcello gran parte della Sicilia, e anche lillustrissima città di Siracusa, dalla quale fu portato a Roma un ingente bottino.
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