M. Pomponius tribunus plebis L. Manlium Torquatum apud populum violatae legis et nimiae severitatis accusabat, quod Manlius legitimum dictaturae tempus excesserat et filium, optimae indolis iuvenem, militiae aptum, rustico opere gravabat. Cum tamen adulescens cognovisset patrem in tanta crimina vocari, quam celerrime urbem petivit et ad Pomponii domum venit. Deinde, pietatem in patrem pluris existimans quam legibus obtemperationem, gladium destrinxit et tribunum minis ac terrore compulsum iurare coëgit a Torquati graviore accusatione (se) recessurum esse. Sic Manlius, quo horridiorem patrem habuit, hoc periculo eius laudabilius subvenit. Itaque Pomponius ab accusatione destitit neque fidem frangere voluit: tanti enim erat apud antiquos ius iurandum servare!
Fides data igitur atque pietas maximi momenti fuerunt ne Torquatus iudicium acciperet.
Versione tradotta
M. Pomponio tribuno della plebe accusava L. Manlio Torquato presso il popolo di oltraggio della legge e di eccessiva severità, perché Manlio era andato oltre il legittimo periodo della dittatura ed opprimeva il figlio, un giovane di ottima indole, adatto alla milizia, con l'occupazione campestre. Quando tuttavia l'adolescente venne a sapere che il padre era stato convocato in giudizio per tanti crimini, si diresse in città il più velocemente possibile e giunse a casa di Pomponio. Poi, considerando più la pietà verso il padre che il rispetto verso le leggi, sguainò la spada e forzò il tribuno obbligato con paura e minacce a giurare che egli stesso avrebbe rinunciato all'accusa più grave di Torquato. Così Manlio, quanto più orribile ebbe il padre, tanto più lodevolmente intervenne al pericolo di costui.
E così Pomponio desistette dallaccusa e non volle infrangere la fiducia: infatti prestare fede al vincolo del giuramento presso gli antichi era di così grande valore!
La fedeltà prestata dunque e la pietà furono di elevata importanza affinché Torquato ricevesse lassoluzione.
- Letteratura Latina
- La Lingua delle Radici 1
- Versioni dai Libri di Esercizi
