Amores, II, 4, 1-18 - Studentville

Amores, II, 4, 1-18

Non

ego mendosos ausim defendere mores
falsaque pro vitiis arma movere meis.
confiteor — siquid prodest delicta

fateri;
in mea nunc demens crimina fassus eo.
odi, nec possum, cupiens, non esse quod odi;
heu, quam quae

studeas ponere ferre grave est!
Nam desunt vires ad me mihi iusque regendum;
auferor ut rapida concita puppis

aqua.
non est certa meos quae forma invitet amores —
centum sunt causae, cur ego semper amem.
sive aliqua est

oculos in humum deiecta modestos,
uror, et insidiae sunt pudor ille meae;
sive procax aliqua est, capior, quia

rustica non est,
spemque dat in molli mobilis esse toro.
aspera si visa est rigidasque imitata Sabinas,
velle,

sed ex alto dissimulare puto.
sive es docta, places raras dotata per artes;
sive rudis, placita es simplicitate

tua.

Versione tradotta

Non oserei difendere la mia riprovevole condotta, o

prendere le armi, sapendo di mentire, in difesa dei miei vizi. No, meglio confessare, se giova a qualche cosa confessare gli

errori: ma quando ho confessato, ritorno alle mie colpe, ed è follia. Odio, e ciò che odio non posso fare a meno di bramarlo:

oh, com'è duro sopportare il peso che vuoi toglierti di dosso! Perchè non ho le forze nè il potere di guidare me stesso: mi

sento trascinato come una barca spinta dall'acqua verticosa. Non c'è un determinato tipo di bellezza che risvegli in me

l'amore: ci son cento motivi che sempre mi fanno innamorare. Se una ragazza tiene modestamente gli occhi bassi, subito

m'infiammo, e quel pudore è la trappola in cui cado. Se un'altra è provocante, mi attira perchè non è una campagnola, ma

da speranza d'essere vivace e sciolta. Se poi èscontrosa, da somigliare alle rigide Sabine, penso che sia simulazione e che

invece ci stia. Se è colta, mi piace per le sue rare doti di cultura, se è incolta, mi piace per la sua spontaneità

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