Magnus lupus gregem assidue sequebatur ,at nullam ovem umquam rapuerat.Pastor tamen magno cum metu eum continenter intuebatur:sed fera quietam et mitem se praestabat.Qua re omnem timorem depossuit pastor.Quadam die,cum in urbem se conferre vellet ,custodiendi gregem munus lupo commisit.Paulo post fidenti animo ad urbem profectus est.At lupus,simul ac pastor discessit, oves mox aggressus est atque pastori maximum damnum intulit.Cum ex urbe pastor rediit,conspecta ovium strage,comam scidit atque diu in summa desperatione fuit.Denique ita locutus est:<<Merito meae stultitiae poenas persolvo.Nam gregis custodiam lupo,magis quam fideli cani committere malui.
Versione tradotta
Un grande lupo seguiva assiduamente il gregge ma mai aveva preso una pecora. Il pastore tuttavia con grande timore continuamente lo osservava ma la fiera si mostrava tranquilla e mite. Per tale ragione il pastore depose ogni timore. Un giorno volendo tornare in città, affidò come dono al lupo di custodire il gregge. Poco dopo con animo fiducioso si diresse in città. Ma il lupo, appena il pastore si allontanò, aggredì le pecore e portò un gran danno al pastore. Il pastore quando tornò, vista la strage di pecore, (scidit) la chioma e a lungo fu in grande disperazione. Così parlò: pago giustamente il prezzo della mia stupidità. Infatti ho preferito affidare al lupo la custodia del mio gregge piuttosto che a un cane fedele.
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