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Andrea Mantegna

vita e opere di Andrea Mantegna

Andrea Mantegna, pittore ed incisore Italiano, fu il primo classicista della pittura; nacque a Isola di Carturo nel 1431 e morì a Mantova nel 1506. Nel 1411 per circa sei anni entrò a far parte della bottega dello Squarcione a Padova, e qui ebbe contatti con Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Paolo Uccello e Donatello da cui apprese l’applicazione precisa della prospettiva.

Il metodo utilizzato dallo Squarcione era basato sulla copia di frammenti antichi, di quadri, di disegni in particolare toscani e romani,ed è proprio nella bottega dello Squarcione che Mantegna apprese la forma monumentale delle figure, il disegno delineato e la perfetta immaginazione spaziale. A Ferrara entrò in contatto con le opere di Piero della Francesca, apprendendo lo studio prospettico illusionistico; e qui conobbe anche le opere di Rogier Vander Weyden riprendendone il forte  patetismo che in un primo momento influenzò l’espressione dei suoi personaggi, ma grazie all’influenza di Giovanni Bellini successivamente i suoi personaggi si addolcirono. Nel 1442 si iscrisse alla fraglia Padovana dei pittori; sempre a Padova osservando direttamente le opere classiche di Donatello arricchì la sua formazione di umanismo e classismo.

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Prime opere di Andrea Mantegna

La prima opera realizzata andò distrutta nel corso del XVII secolo fu realizzata per l’altare maggiore della Chiesa di Santa Sofia, e riguardava la pala raffigurante la Madonna con il bambino in sacra conversazione tra Santi.

Nel 1448 realizzò un San Marco e San Girolamo; nello stesso anno si occupa della decorazione della cappella della famiglia Ovetari nella chiesa degli eremitani a Padova distrutta durante la II guerra mondiale; negli spicchi del catino absidale sono raffigurate tre figure di santi, nella lunetta a sinistra la vocazione dei santi Giacomo e Giovanni e la predica di San Giacomo; la lunetta venne terminata nel 1452 realizzata per il portale maggiore della basilica del Santo con il monogramma di Cristo tra i Santi Antonio di Padova e Bernardino, ad oggi conservata presso il museo Antoniano.

Le Storie di San Giacomo

Andrea Mantegna completò le storie di San Giacomo iniziate da Nicolò Pizzolo, dipingendo nella parte centrale l’Assunzione della Vergine e nel registro inferiore le storie di San Cristoforo iniziate da Bono da Ferrara e da Ansuino da Forlì.

Il polittico di San Luca

Tra il 1453-54 si occupò della realizzazione del polittico di San Luca per la cappella di San Luca nella basilica di Santa Giustina a Padova ad oggi conservata nella pinacoteca di Brera; il polittico è composto da 12 scomparti organizzati su due registri.

Nel 1454 realizzò la tavola con Sant’Eufemia conservata presso il museo di Capodimonte a Napoli. Nel 1456 realizzò su commissione di Gregorio Correr  la pala di San Zeno per il coro della chiesa di San Zeno a Verona; della pala pienamente rinascimentale fanno parte le tre scene con Orazione nell’orto, la Resurrezione e la Crocifissione.

Alla corte dei Gonzaga

Nel 1456 Andrea Mantegna fu richiesto come pittore di corte da Ludovico Gonzaga, ed entrò a farne parte nel 1460, realizzando una serie di ritratti del cardinale Ludovico Treviani e di Francesco Gonzaga. Come primo incarico dalla famiglia Gonzaga ricevette la decorazione della cappella del castello di San Giorgio dipingendo la Morte della Vergine, ad oggi conservata nel museo del Prado e il trittico ad oggi agli Uffizi con l’Ascensione, l’ Adorazione dei magi e la Circoncisione. Tra il 1457-59 realizzò il San Sebastiano ora a Vienna. Nel 1458 affresca le residenza ducali di Cavriana e di Goito e realizzò il ciclo omerico nel palazzo di Revere ad oggi perduto. Nel 1465 iniziò la decorazione della camera degli sposi terminata nel 1474 occupando il primo piano della torre nord orientale del castello di San Giorgio;l’ambiente aveva una duplice funzione fungeva sia da sala delle udienze che da camera da letto di rappresentanza dove si univa con i famigliari. La decorazione ad affresco occupava tutte le pareti e le volte del soffitto, al centro vi è un oculo da cui sporgono fanciulle, putti, un pavone ed un vaso, stagliati sul cielo azzurro. Durante la realizzazione della camera degli sposi Mantegna lavorò probabilmente ad altre opere.

Infatti nel 1466 risulta tra Firenze e Siena e l’anno successivo di nuovo in Toscana; in questo periodo risulta la realizzazione  del ritratto di Carlo de’ Medici. Nel 1480 realizzò il San Sebastiano destinato alla chiesa d’Aigueperje en Auvergne ad oggi al Louvre. Sotto Francesco II Gonzaga realizzò dal 1485-92 i Trionfi di Cesare composti da nove tele che riprendevano la pittura trionfale dell’antica Roma, ad oggi si trovano nel palazzo reale di Hampton Court a Londra. Nel 1487 la sua presenza fu richiesta da Papa Innocenzo VII a Roma per poter decorare la cappella del nuovo edificio del Belvedere in vaticano con le storie di Giovanni Battista e dell’infanzia di Cristo. Sempre del periodo romano risale la Madonna delle cave ad oggi agli Uffizi. Nel 1490 tornò a Mantova per terminare la serie dei trionfi. Tra il 1491-94 affrescò  la residenza marchionale di Marmirolo.

Dal 1490 al 1500 risalgono opere con soggetto biblico e risultano conservati tra il museo di Cincinnati, la National Gallery di Londra, il Louvre e a National Gallery of Ireland di Dublino. Nel 1495 gli fu commissionata la pala raffigurante la Madonna della Vittoria per celebrare la vittoria di Francesco II durante la battaglia di Fornovo, la pala fu realizzata per la chiesa di Santa Maria della Vittoria. Nel 1497 realizzò la pala di Trivulzio destinata all’altare maggiore di Santa Maria in organo a Verona, ad oggi conservata nella pinacoteca del castello sforzesco di Milano.

Nel 1490 a Mantova arrivò Isabella d’Este come sposa di Francesco Gonzaga e commissionò la decorazione di uno studiolo nel castello di San Giorgio con temi mitologici allegorici ed eruditi;tra i vari artisti ci fu la partecipazione di Mantegna che  realizzò due tele del Parnaso e del trionfo della virtù.

Lo stile del Mantegna

Lo stile di Andrea Mantegna cambiò nel corso del tempo,nell’ultimo periodo si fece amaro e malinconico, con una prevalenza di toni bruni ed un  uso diverso della luce e del movimento; di questo periodo fanno parte due tele per la cappella di sepoltura nella basilica di Sant’Andrea una raffigurante il Battesimo di Cristo e la Sacra famiglia con la famiglia di Giovanni Battista e l’ altra raffigurante il San Sebastiano. Mantegna contribuì a diffondere il nuovo stile tra la Lombardia e il Veneto.

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