Cum Publius Scipio , ex Siciliae portubus navigans , in Africam venisset , Poeni , de sua salute timentes , Hannibalem ex Italia in patria revocaverunt. Tunc Hannibal sensit iam exhaustas Carthaginiensium opes esse. Nullum a finitimis gentibus auxilium sperans , quia omnibus invisium erat nomen Carthaginis , statuit pacem cum Romanis impraesentiarum componere sperans ostea se valentiribus opibus bellum renovare posse.
Sed , cum in colloquium cum Scipione convenisset , de condicionibus pacis non convenernt.
Paucis diebus post id factum , apud Zamam uterue exercitus conflixit. Post hanc cladem , pulsus a Romanis , Hannibal , Hadrumetum , oppidum in litore positum , pervenit; inde ad insulam Cretam navigavit et postremo ad Anitiochum , Syriae regem , confuiens , in Asia salutame repperit.
Nullo modo enim volebat in potestatem Romanorum venire
Versione tradotta
P. Scipione, navigando dai porti di sicilia, venendo in africa, i cartaginesi, temendo la loro salvezza, richiamarono in patria dell'italia Annibale. Allora Annibale capì che le opere dei cartaginesi erano (exhaustas). Non sperando in alcun aiuto dai popoli confinanti, poichè da tutti era odiato il nome di cartagine, decise di fare pace con i romani sperando (ostea se) con più valenti opere potesse rinnovare la guerra. Ma essendo venuto a colloquio con Scipione, non giunsero alle condizioni di pace. Dopo pochi giorni che questo accadde, presso zama entrambi gli eserciti lottarono. Dopo questa sconfitta, cacciato dai romani, Annibale giunse ad Adrumento città posta sulla costa, da qui navigò verso creta e alla fine trovò salvezza da Antioco re di siria in asia. In nessun modo infatti voleva cadere nel potere dei romani.
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