[1] Creon Menoecei filius edixit ne quis Polynicen aut qui una venerunt sepulturae traderet,
quod patriam oppugnatum venerint; Antigona soror et Argia coniunx clan noctu Plynicis corpus sublatum in eadem pyra qua
Eteocles sepultus est imposuerat. [2] Quae cum a custodibus deprehensae essent, Argia profugit, Antigona ad regem est perduta;
ille eam Haemoni filio cuius sponsa fuerat dedit interficienda. [3] Haemon amore captus patris imperium neglexit et Antigonam
ad pastores demandavit, ementitusque est se eam interficisse. [4] Quae cum filium procreasset et ad puberem aetatem venisset,
Thebas ad ludos venit ; hunc Creon rex, quod ex draconteo genere omnes in corpore insigne habebant, cognovit. [5] Cum Hercules
pro Haemone deprecaretur ut ei ignosceret, non impetravit ; Haemon se et Antigonam coniugem interfecit.
Versione tradotta
[1] Creonte
figlio di Menelao fece un bando affinché nessuno seppellisse Polinice o coloro che erano venuti insieme, perché era venuto per
espugnare la patria; la sorella Antigone e la cognata Argia di nascosto di notte sollevarono il corpo di Polinice e lo posero
nella stessa pira in cui fu sepolto Eteocle. [2] E quelle essendo state colte sul fatto dai custodi, Argia fuggì, Antigone fu
condotta dal re. Questi la diede da uccidere al figlio Emone, al quale fu promessa in matrimonio. [3] Emone preso dallamore
trascurò lordine del padre e affidò Antigone ai pastori e mentì, dicendo di averla uccisa. [4] E lei quando gli diede un
figlio e giunse ad unetà adulta, andò a Tebe per i giochi; il re Creonte, poiché tutti della stirpe del drago avevano un segno
nel corpo, lo riconobbe. [5] Benché Ercole pregasse per Emone affinché lo perdonasse, non raggiunse lintento. Emone uccise sé
stesso e sua moglie Antigone.
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