Antipasti originali - Studentville

Antipasti originali

Ministrata est gustatio valde lauta; nam iam omnes discubuerant praeter Trimalchionem, cui locus primus servabatur. In promulsidari asellus erat Corinthius cum bisaccio, qui habebat olivas in altera parte albas, in altera nigras. Tegebant asellum duae lances, in quarum marginibus nomen Trimalchionis inscriptum erat et argenti pondus. Ponticuli etiam ferruminati erant ut sustinerent glires qui melle ac papavere sparsi erant. Tomacula supra craticulam argenteam ferventia posita erant et infra craticulam Syriaca pruna cum granis Punici mali. Dum in talibus sumus lautitiis, Trimalchio ad symphoniam vectus est positusque inter cervicalia minutissima: tale spectaculum nos permovit ut magnum risum exprimeremus. Postquam promulsides gustavimus, repositorium ministratum est cum corbe, in quo gallina erat lignea patentibus in orbem alis, quales sunt gallinis quae incubant ova. Ex improviso in tablinum duo servi accesserunt qui symphonia strepente paleam explorare coeperunt et pavonina ova eruerunt, quae diviserunt convivis. Convertit ad scaenam Trimalchio vultum et dixit: “Amici, pavonis ova gallinae supposui: gustemus igitur hilare!”

Versione tradotta

Fu servito un antipasto molto abbondante; infatti ormai tutti si erano sdraiati, eccetto Trimalchione, a cui era riservato il primo posto. Al centro del piatto di portata c'era un asinello corinzio con una bisaccia, che aveva da una parte olive bianche, dall'altra olive nere. Circondavano l'asinello due piatti, nei cui margini era inciso il nome di Trimalchione e il peso dell'argento. Erano incollati dei ponticelli per sostenere ghiri che erano sparsi di miele e papavero. Su una graticola d'argento erano posti salsicciotti bollenti e sotto la graticola prugne siriache con chicchi di melograno. Mentre stavamo in tali delizie, Trimalchione a suon di musica venne trasportato, e posto tra cuscini sofficissimi: tale spettacolo ci indusse a scoppiare in una grossa risata. Dopo che gustammo gli antipasti, ci fu servito un vassoio con un cestino, in cui c'era una gallina li legno con le ali aperte a cerchio, come le hanno le galline che covano le uova. All'improvviso si avvicinarono due servi al tavolo, che al suono assordante della musica iniziarono a frugare nella paglia e tirarono fuori uova di pavone, che divisero tra i convitati. Trimalchione rivolse lo sguardo alla scena e disse: "Amici, ho fatto mettere sotto la gallina uova di pavone: dunque gustiamole felicemente!"

  • Letteratura Latina
  • Lingua Viva 1
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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