Anno fere septingentesimo ac nono ab U.c., interfecto Caesare, bella civilia Romae reparata sunt: Caesaris percussoribus enim Senatus favebat, sed Antonius consul, qui partium Caesaris erat ut eius mortem vindicaret, contra eius interfectores arma sumpsit,itaque novum bellum civile Romae suscitavit. Quare, cum rem publicam turbavisset, M. Antonius a Senatu patriae hostis iudicatus est.Tum ille Roma effugit et, privato exercitu conscripto, in Aegyptum confugit.Ut Antonium caperent missi sunt duo consules, L- Pansa et A. Hirtius, et Octavianus, adulescens duodeviginti annorum, Caesaris nepos et heres, qui postea Augustus appellatus est et primus Romanorum imperator factus est. Hi tres duces contra Antonium pugnaverunt atque eum profligaverunt. Tamen quia ambo consules victores in proelio perierunt, evenit ut tres exercitus uni Caesari Octaviano parerent.
Versione tradotta
All'incirca nel settecentonovesimo anno dalla fondazione di Roma, assassinato Cesare a Roma furono preparate nuovamente le guerre civili: infatti il senato appoggiava gli assassini di Cesare, ma il console Antonio che era del partito di Cesare per vendicare la morte di quello, prese le armi contro i suoi uccisori, e così suscitò una nuova guerra civile a Roma. Per questo, avendo turbato lo Stato, M. Antonio fu giudicato dal senato nemico della patria. Allora egli fuggì da Roma e, arruolato un proprio esercito si rifugiò in Egitto. Affinché catturassero Antonio, furono mandati due consoli, L. Pansa e A. Irzio e Ottaviano un ragazzo di diciotto anni, nipote ed erede di Cesare che successivamente fu chiamato Augusto e fu nominato primo imperatore dai Romani. Questi tre comandanti si scontrarono con Antonio e lo sconfissero. Tuttavia, poiché entrambi i consoli vincenti morirono in battaglia avvenne che i tre eserciti obbedissero al solo Cesare Ottaviano.
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