Argomento delle Argonautiche, poema composto da Apollonio Rodio, è la celebre spedizione panellenica effettuata da valorosi guerrieri greci appartenenti alla generazione pre – troiana, tra cui Eracle, Polifemo, Peleo, Telamone, Castore e Polluce. Questi protagonisti sono definiti Argonauti, dal nome della nave Argo, e sono guidati, nel loro viaggio, da Giasone, figlio del re di Iolco, Esone, al quale Pelia, suo fratellastro, ha usurpato il trono. È proprio quest’ultimo che, per liberarsi del nipote, gli affida l’arduo compito di riprendere il vello d’oro, cioè la pelle del prodigioso montone portato da Frisso, figlio di Alcimadante, re beota, nella Colchide, evitandogli la persecuzione della matrigna Ino.
Il poema è scritto in esametri, è diviso in quattro capitoli e presenta alcuni aspetti fondamentali. Primo fra tutti è la circolarità dello spazio entro cui si svolge l’azione, cioè il punto di partenza e la meta del viaggio degli Argonauti coincidono (Grecia). Inoltre, in buona parte del poema, vige l’amechanìa, cioè l’incertezza impotente dei protagonisti nello svolgimento dell’ impresa. Ultimo, ma non meno importante aspetto è l’acronia, cioè presente passato e futuro finiscono con il riflettersi l’uno nell’altro in modo ambiguo. Apollonio, quindi, descrive gli avvenimenti in modo rigorosamente cronologico, ma vi introduce excursus caratterizzati da prolessi (anticipazioni di eventi) e analessi (continue retrospezioni).
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