Aristide - Studentville

Aristide

Aristides Atheniensis adeo excellebat abstinentia ut cognomine Iustus appellatus sit. Interfuit bello contra Persas et eius aequitate factum est ut summa imperii a Lacedaemoniis transferretur ad Athenienses. Namque ante id tempus et mari et terra duces erant Lacedaemonii: tum autem et intemperantia Pausaniae, Lacedaemoniorum ducis, et iustitia Aristidis factum est ut omnes fere civitates Graeciae ad Atheniensium societatem se applicarent et adversus barbaros Athenienses duces sibi deligerent. Quo hostes facilius repellerent, Aristides delectus est, qui constitueret quantum pecuniae quaeque civitas daret ad classes aedificandas exercitusque comparandos. Eius arbitrio quadringena et sexagena talenta quotannis collata sunt Delum, ubi commune aerarium esse voluerunt. Quae pecunia postero tempore Athenas translata est. Nullum est certius indicium qua abstinentia Aristides fuerit quam quod in tanta paupertate decessit ut vix reliquerit qui efferretur. Qua re factum est ut filiae eius publice alerentur et, de communi aerario dotibus datis, collocarentur.

Versione tradotta

Aristide Ateniese eccelleva a tal punto in morigeratezza da essere chiamato con l'appellativo "Giusto". Prese parte alla guerra contro i Persiani e successe che, grazie alla sua imparzialità, il comando supremo fosse trasferito dai Lacedemoni agli Ateniesi. E infatti prima di quel momento gli Spartani erano i comandanti sia per mare che per terra: allora invece, sia per l'intemperanza di Pausania, comandante dei Lacedemoni, sia per la giustizia di Aristide, accadde che quasi tutte le città della Grecia stringessero alleanza con gli Ateniesi e che, contro i barbari,
scegliessero come propri comandanti gli Ateniesi. Per scacciare più facilmente i nemici, fu scelto Aristide, che decidesse quanto denaro ciascuna città desse per allestire le flotte e reclutare gli eserciti. Per sua decisione furono depositati a Delo, dove vollero stesse la cassa comune, quattrocentosessanta talenti all'anno. Questo denaro, nel periodo successivo, fu trasferito ad Atene. Non c'è prova più certa di quale integrità fu Aristide del fatto che morì in così tanta povertà da lasciare a malapena il denaro necessario per la sua sepoltura. Per tale ragione accadde che le sue figlie fossero allevate a spese pubbliche e fossero date in matrimonio con le doti derivate dalla cassa dello Stato.

  • Letteratura Latina
  • Maiorum Lingua B
  • Versioni dai Libri di Esercizi

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti