I concetti fondamentali della fisica sono legati al mutamento e al movimento : infatti gli enti fisici sono quelli che esistono di per sè , ma che sono mutevoli . Il termine greco che designa il movimento è "kìnesis" : in realtà sarebbe più appropriato tradurlo con "mutamento-movimento" : certi mutamenti vanno infatti ricondotti al movimento : prendiamo ad esempio il crescere di un animale , forma di mutamento : le sue particelle si muovono e fanno sì che lui cambi.
Il mutamento però può avvenire solo sotto 4 categorie :
1) luogo: è il più banale ; la penna era qui , ora è lì : si è spostata .
2) quantità : un essere che cresce muta di quantità.
3) qualità: abbronzandosi, per esempio , si muta di colore e quindi di qualità .
4) sostanza: è il mutamento più radicale: quando un animale nasce passa dal non essere all'essere e viceversa quando muore passa dall'essere al non essere. Il movimento inerisce alle cose fisiche : ma non necessariamente dove c'è movimento c'è corruzione : il mutamento avviene non per forza sotto tutte e 4 le categorie : è solo con il mutamento di sostanza che c'è corruzione . Gli astri , per esempio , mutano solo di luogo e non di sostanza : per questo per Aristotele sono eterni .
Per lui ci sono propriamente tre enti:
a) SUBLUNARE: è il nostro mondo , che sta al di sotto della luna ;esso muta sotto tutte e 4 le cause e per questo è corruttibile .
b) CELESTI: gli enti celesti per Aristotele sono eterni : mutano solo di luogo . Gli enti celesti sono quegli enti che vanno dalla luna in su .
c) DIO : non muta affatto , in nessuna delle 4 categorie .
Aristotele rifiuta la seconda navigazione platonica e orienta le sue indagini interamente sul mondo sensibile . Ma come funziona il mutamento ? Una prima spiegazione la troviamo nel binomio forma-materia : mentre Platone parlava di idee , Aristotele parla invece di forma : è come se Aristotele immanentizasse le idee nella realtà . E' interessante notare che Platone le idee le chiamava o "eidos" o "idea" (tutti e due i termini derivano da "orao" , vedere : le idee erano quelle cose che si vedevano non con gli occhi , ma con l'intelletto ) ; Aristotele dal canto suo traduce "forma" con due parole : "morfè" o "eidos" : si è sempre cercato di evitare di mettere in gioco la stessa parola nei due autori e così per Platone parliamo di idee e con Aristotele di forma : ma in realtà tutti e due usano la stessa parola (eidos) : infatti l'idea di idea c'era anche in Aristotele , ma lui la calava totalmente nella realtà .
Aristotele è arrivato a dire che la sostanza è il significato principale dell'essere: ma la sostanza come è fatta? I predecessori avevano individuato due cose tra loro distinte:
a) i Presocratici avevano individuato la materia : ciò di cui una cosa è fatta.
b) Platone aveva individuato la forma che una cosa ha : Platone diceva che ciò che faceva un cavallo non era la materia ma la forma .
Aristotele non accetta nè la A nè la B: l'idea di cavallo da sola non esiste , ma neppure la pura e semplice materia da sola . Per essere una sostanza deve essere una sostanza specifica ed in più deve essere caratterizzata da una struttura specifica che mi consenta di dire "questo è un cavallo" . Un quaderno è un quaderno perchè c'è della materia ed in più c'è la forma , la struttura che me lo fa individuare come quaderno . Si tratta di un vero BINOMIO materia-forma (Aristotele lo chiama "sinolo" da sun+olos=un tutt'uno di materia e forma) ; ogni sostanza fisica è un binomio di materia e forma : non è un semplice aggregato : per Platone un uomo era fatto di anima e corpo : l'anima era una realtà a parte , tant'è che il corpo per lei era una prigione .
Per Platone erano due materie separate . Per Aristotele è totalmente differente la questione : l'uomo è un sinolo , un binomio di anima e corpo . Non si può dividere la materia dalla forma : è una realtà inscindibile; senza il binomio non può esistere la sostanza ; questo implica la mortalità dell'uomo : l'uomo è un sinolo di materia e forma : quando si scioglie una componente (il corpo) si rompe tutto. La forma è quel carattere comune a tutti gli enti di una determinata specie : la forma uomo è presente in tutti gli uomini . Prendiamo un gatto: cosa è che rende quel gatto diverso dagli altri gatti? E' la materia, che fa sì che lui sia , esista ; la forma fa sì che lui sia un gatto e non un cane .
La materia individua la forma: la forma gatto non esiste da nessuna parte : essa è solo in tutti i gatti esistenti , ma di per sè non esiste . Quando il gatto muore la forma e la materia si disperdono : in realtà la forma non sparisce perchè è in tutti gli altri gatti (anche in quelli che l'hanno procreato) . Aristotele è un FISSISTA : le specie , secondo lui , sono sempre esistite e sempre esisteranno . In ogni trasformazione c'è sempre qualcosa che cambia , che si trasforma : è la materia (o SOSTRATO , dal latino "substratum" = ciò che giace sotto ; dal greco "upokeimenon").
Facciamo un esempio: una persona va al sole e diventa scura : c'è un sostrato che muta , pur restando in fondo lo stesso : in questo caso il sostrato è la persona stessa : è ciò che permane nella trasformazione . Si passa dalla privazione di una forma all'acquisizione di una forma . Facciamo un esempio : nella procreazione Aristotele (come Platone ) era convinto che la madre fornisse la materia ed il padre la forma : la materia passa dal non possedere la forma del padre ad avere la forma del padre .
Dunque abbiamo in gioco :
a) il sostrato (o materia)
b) la privazione di forma
c) l'acquisizione di forma
Il concetto di materia è puramente relativo : ogni processo non riguarda mai la materia pura: uno che si abbronza , passa dalla privazione di colorito all'acquisizione di colorito : la persona funge da sostrato , ciò che perdura nel mutamento . La materia della persona che si abbronza passa dalla mancanza di una forma all'acquisizione di una forma (l'abbronzatura) : la persona è già strutturata , è un sinolo di forma e materia . Aristotele parla allora di materia prima ("prote ule") , della materia priva di forma , senza il sinolo : è un concetto solo teoretico : in realtà in ogni ente c'è sempre il binomio . Ogni processo parte da qualcosa che funge da materia pura priva di forma per arrivare ad acquisire la forma : però in realtà la materia che deve acquisire la forma , è già un sinolo di materia e forma . Nel nostro caso la persona che si abbronza funge da sostrato : deve acquisire la forma abbronzatura : funge quindi da materia pura , ma in realtà è già un sinolo di forma e materia . Ha già cioè subito un processo di formazione dal padre e dalla madre . E' quindi passato da privazione abbronzatura ad acquisizione abbronzatura : ma qualcuno potrebbe dire (giustamente) "è passato da acquisizione pallore a privazione pallore" . Noi infatti abbiamo una concezione meccanicistica : le cose che avvengono in natura non sono nè buone nè cattive: Aristotele è un finalista e per lui la natura non fa nulla invano, tutto ciò che fa ha uno scopo (positivo).
Aristotele ha dunque una concezione finalistica (o teleologica) della natura: ogni ente la forma la porta dentro di sè e tende a realizzarla il più possibile . Per Aristotele le cose negative non hanno forma (come per Platone non c'era l'idea di cose negative , come il fango o il capello) . Per noi il processo con cui si nasce è analogo a quello con cui si muore: in entrambe i casi da una forma si passa ad un'altra. Per Platone la morte è un processo degenerativo. Aristotele analizza il movimento vedendolo come il passaggio di un sostrato da privazione di una forma ad acquisizione di quella forma . Comunque questi tre aspetti si possono ricondurre a due: infatti sia privazione sia acquisizione sono riferiti alla forma : sono privazione e acquisizione di forma.
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