Ars Amatoria, 2, 273- 286 - Studentville

Ars Amatoria, 2, 273- 286

Quid tibi

praecipiam teneros quoque mittere versus?
Ei mihi, non multum carmen honoris habet.
Carmina laudantur, sed munera

magna petuntur:
Dummodo sit dives, barbarus ipse placet.
Aurea sunt vere nunc saecula: plurimus

auro
Venit honos: auro conciliatur amor.
Ipse licet venias Musis comitatus, Homere,
Si nihil attuleris,

ibis, Homere, foras.
Sunt tamen et doctae, rarissima turba, puellae;
Altera non doctae turba, sed

esse volunt.
Utraque laudetur per carmina: carmina lector
Commendet dulci qualiacumque sono;
His ergo aut illis

vigilatum carmen in ipsas
Forsitan exigui muneris instar erit.

Versione tradotta

Perchè consigliarti d'inviare anche teneri versi d'amore? Ahimè, non gode la poesia di grande onore! Si elogiano i

bei versi, ma si pretendono doni costosi: purch; sia ricco, anche un barbaro piace. La nostra è veramente l'età dell'oro:

con l'oro si comprano i più elevati onori, con l'oro si procura anche l'amore. Puoi venire anche tu, Omero mio, col

corteo delle Muse, ma se non porti nulla, caro Omero, sarai messo alla porta. Ci sono tuttavia anche ragazze colte,

un'assoluta minoranza; e c'è poi l'altra categoria: le ragazze che voglione essere colte e non lo sono. Le une e le

altre abbiano lodi nei tuoi versi; e i versi, che siano belli o brutti, il lettore li porga con voce soave.

  • Letteratura Latina
  • Ars Amatoria di Ovidio
  • Ovidio
  • Ars Amatoria

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti