ARTE GOTICA IN FRANCIA. Il periodo interessato alla fioritura dell’arte gotica si estende dall’inizio del XII alla fine del XIV secolo, e la nuova realtà politica nella quale prende forma l’arte gotica è la società comunale che subisce un’impetuosa evoluzione nel corso del Duecento e del Trecento. L’estetica gotica è caratterizzata da due diverse concezioni dello spazio e dell’armonia: quella cistercense di San Berardo, che esalta la dimensione contemplativa, e quella cittadina, più laica.
Nell’ultimo quarto del XII secolo, Parigi riveste un ruolo determinante rispetto alle altre città francesi quando viene scelta per residenza reale da Filippo II Augusto. La capitale francese e i possedimenti reali a essa collegati, divengono il centro propulsore della nuova cultura gotica.
LA CATTEDRALE GOTICA: NOTRE DAME. La nuova costruzione gotica di Notre – Dame, fondata nel 1163 dal vescovo Maurice de Sully, il cui cantiere prosegue per tutto il XIII secolo divenendo un esempio molto imitato della prima arte gotica. Alla fine del XII secolo vengono completati i lavori del vasto coro che presenta un doppio deambulatorio, mentre le cappelle radiali e i rispettivi archi rampanti che la sostengono sono dell’inizio del Duecento. Nel palazzo reale della Cité ha sede l’amministrazione del regno e vi risiede una folla di ecclesiastici, cavalieri e servi; al suo interno Luigi IX fa costruire fra il 1242 e il 1248 la Sainte – Chapelle, la cappella reale e luogo di esposizione delle preziose reliquie della Passione, la cui struttura rivela il pieno splendore dell’arte gotica.
L’elemento dominante nella cattedrale gotica è proprio la luce; essa, penetrando dalle ampie finestre schermate da vetrate colorate, non sembra provenire da una fonte naturale, anzi, alleggerendo la compattezza delle pareti, genera l’idea di miracolosa visione. Anche nella costruzione esterna permane quest’impressione di miracolosa leggerezza: tutte le linee orizzontali cedono il posto a forme tendenti verso l’alto, quali pinnacoli, guglie, cuspidi, così che in forma percettibile ai sensi si manifesti al fedele nella cattedrale la città eterna, la Gerusalemme Celeste.
Il progressivo abbandono da parte degli architetti gotici delle grandi superfici piane delle parti in favore di un’articolazione che determini il massimo dell’alleggerimento del muro è connessa con il diffondersi della tecnica della vetrata del XII secolo.
Le lastre di vetro di vari colori, legate da una rete di sottili righelli di piombo e inseriti in un’intelaiatura metallica, formano composizioni decorative che invadono di luce colorata lo spazio dell’edificio. Attraverso le parti figurate, le vetrate svolgono lo stesso compito didascalico delle pitture: istruiscono e difendono dal male il cristiano.
Il linguaggio gotico francese costruisce una stretta connessione tra l’apparato scultoreo e la struttura architettonica così da far apparire l’edificio, in particolare la facciata della chiesa, una soglia simbolica, con un alto valore didascalico per il fedele. Le statue che affollano i portali sono gli attori di un dramma sacro e, in quanto tali, partecipano a una messinscena che traduce i immagine la complessità dei dogmi della fede. Le figure si liberano dalla parete di fondo che le trattiene per farsi incontro allo spettatore, così da porsi davanti a lui come singoli individui sulle cui virtù il devoto è chiamato a esemplare la propria vita.
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