Postero die procul a castris hostes in collibus constiterunt rarique se ostendebant et lenius quam pridie nostros equites proelio lacessebant. Sed meridie cum Caesar pabulandi causa tres legiones atque omnem equitatum cum C. Trebonio legato misisset, repente ex omnibus partibus ad pabulatores advolaverunt, sic ut ab signis legionibusque non absisterent. Nostris acriter in Britannos impetus faciendus fuit, itaque eos reppulerunt neque finem sequendi fecerunt: quo subsidio confisi equites, cum post se legiones viderent, praecipites hostes egerunt, magnoque eorum numero interfecto neque sui colligendi neque consistendi aut ex essedis desiliendi facultatem dederunt. Ex hac fuga protinus auxilia, quae undique convenerant, discesserunt, neque post id tempus umquam summis nobiscum copiis hostes contenderunt.
Versione tradotta
Il giorno successivo i nemici si attestarono sulle alture lontano dal campo, si mostravano in piccoli gruppi (rari) e provocavano a battaglia i nostri cavalieri con meno vigore del giorno precedente. Ma quando, verso mezzogiorno, Cesare inviò tre legioni e tutta la cavalleria con il legato Gaio Trebonio per far foraggio, improvvisamente, da ogni parte, (i nemici) si avventarono sui (nostri) foraggiatori (con tanta foga) da non arrestarsi che davanti alle insegne e alle legioni. I nostri dovettero contrattaccare ai Britanni con violenza, e così li respinsero e non posero fine all'inseguimento: confidando in quest'appoggio, giacché vedevano le legioni dietro di sé, i cavalieri costrinsero i nemici a una fuga precipitosa e, uccisone un gran numero, non diedero (loro) possibilità di raccogliersi né di smontare dagli essedi. A causa di questa disfatta le truppe ausiliarie, che si erano radunate da ogni parte, si dispersero immediatamente e mai più, dopo tale circostanza, i nemici si scontrarono con noi al completo (summis... copiis; altra traduzione: con forze tanto rilevanti).
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