ubi Antonius rediit in Italiam, cives magno in periculo Atticum futuram esse putabant propter familiaritatem Ciceronis. Itaque, cum triumviri victores in urbem ingressuri essent, ille de foro decesserat, timens proscriptionem, latebatque ruri apud Publium Volumnium, cui paulo antea opem tulerat. Antonius autem, etsi (anche se) tanto odio ferebatur in Ciceronem ut non solum ei sed omnibus eius amicis esset inimicus eosque proscripturus esset, tamen Attici officii memor fuit et ei sua manu scripsit ne timeret statimque in urbem veniret. Nam eum et, illius causa, Canum de proscriptorum numero eximendos esse statuerat. Sic Atticus non solum sibi sed etiam ei, quem carissimum habebat,salutem peperit ita ut appareret utriusque fortunam fatum coniuncturum esse. Ut ergo gubernator praecipua laude effertur, qui navem ex procella servat, sic singularis existimanda est prudentia,eius hominis qui ex tot procellis civilibus incolumitatem sibi et amicis parat.
Versione tradotta
Quando Antonio tornò in Italia tutti ritenevano che Attico corresse un grande pericolo per l'intima familiarità Con Cicerone e Bruto. .Pertanto poco prima dell'arrivo dei generali aveva smesso di apparire in pubblico, temendo la proscrizione e stava nascosto presso P. Volumnio, al quale, come abbiamo detto, aveva prestato poco prima il suo aiuto (tanto grande fu in quei tempi la mutabilità della fortuna che ora l'uno ora l'altro veniva a trovarsi o all'apogeo del potere o nel massimo pericolo) ed aveva con sé Q. Gellio Cassio suo coetaneo ed in tutto simile a lui. .Anche questo sia un esempio della bontà di Attico: il fatto che con lui che aveva conosciuto fanciullo alla scuola, visse tanto affiatatamente, che la loro amicizia crebbe fino all'età estrema. Ma .Antonio, sebbene fosse spinto da tanto odio contro Cicerone, da essere nemico non solo di lui ma anche di tutti i suoi amici e li volesse proscrivere, incoraggiato da molti, tuttavia fu memore del favore di Attico e informatosi dove fosse, gli scrisse di sua mano che non temesse e che andasse subito da lui: egli aveva infatti fatto togliere lui ed in grazia sua Canio dalla lista dei proscritti. E perché non incappasse in qualche pericolo, dato che la cosa avveniva di notte, gli mandò una scorta. .Così Attico, in quella situazione di grandissima trepidazione, fu di presidio non solo a sé ma anche a colui che aveva carissimo.
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