Hitler fondò il partito nazionalsocialista tedesco (abbreviato in partito nazista). Nel 1923, con un colpo di stato, tentò di impadronirsi del potere, ma non vi riuscì e fu incarcerato. Uscito di prigione l’anno seguente, ricostruì il partito senza l’opposizione del governo. Nel 1929, in seguito alla Grande Depressione, Hitler fu in grado di attirarsi la benevolenza del popolo grazie alla promessa di creare una Germania forte, ricca e potente. Vinse, così, le elezioni del 1930. Nel 1933 Hitler ottenne dal presidente Paul von Hindenburg l’incarico di cancelliere. Subito dopo la nomina di cancelliere, nel giro di tre mesi, Hindenburg sciolse il Parlamento e furono emanate leggi che limitavano la libertà di stampa, il comunismo venne dichiarato illegale, Hitler incendiò il Parlamento, incolpando i comunisti del gesto e successive leggi stabilirono l’abrogazione di alcuni articoli della costituzione e ripristinarono la pena di morte per i reati gravi. Nelle elezioni del 1933, dunque, il partito di Hitler vinse le elezioni. La fine della repubblica di Weimar e l’avvento dello stato totalitario si ebbe quando il Parlamento decise di dare pieni poteri alla persona di Hitler, autorizzandone la dittatura.
- Tesine