Traccia:
Racconto autobiografico: ricordi qualche episodio della tua prima infanzia? Raccontalo.
Svolgimento:
I ricordi della mia prima infanzia non sono molto chiari, ma alcuni li ho ben impressi nella mente. Il primo è quello dell’arrivo del mio cane in casa mia. Billy, così lo chiamai, aveva il pelo lungo di colore nero, con un’unica macchia bianca sul muso. Inizialmente era un po’ timido, non giocava molto con me, dormiva spesso e faceva i bisognini in casa, facendo arrabbiare la mamma. Man mano che si abituava a noi, giocava, voleva le coccole, gli davo da mangiare io stessa, e spesso con papà lo portavamo fuori a passeggio per fare i bisognini. Se viaggiavamo ce lo portavamo in giro e lui stava buono buono in macchina. Era molto coccolone, si accucciava spesso sulle mie gambe o su quelle di mamma, in quanto era molto legato a noi, invece di papà aveva un certo timore, perché era lui a sgridarlo spesso, quindi aveva visto in lui una sorta di capofamiglia a cui obbedire sempre. Aveva in caso una cuccia bellissima, aveva la forma di casetta, dentro aveva un cuscino rosso, dove la sera andava a coricarsi, tutto accoccolato, credo si sentisse sicuro e protetto in quel luogo. Man mano che cresceva diventava sempre più giocherellone, gli passavo la pallina da tennis e lui me la riusciva a riportare, era il mio orgoglio! Un altro ricordo della mia infanzia molto simpatico è quello del supermercato, mi ero persa un attimo dalla vista dei miei genitori, ed ero andata nel reparto vestitini dei bambini. Ad un tratto iniziano a piacermi tanti capi d’abbigliamento, e ne prendo un po’. I miei genitori, insieme a mia nonna, mi trovano finalmente, ma con tutte le braccia ricoperte di vestiti. Per la precisione avevo appeso, tutto quello che avevo preso, alle mie braccia, anche in maniera ordinata. Naturalmente i miei genitori, spaventati inizialmente, si fecero tante risate, vedendomi conciata in quel modo. Alla fine dei dieci vestiti che avevo preso me ne comprarono due, ma io ero comunque soddisfatta di aver fatto acquisti da sola per la prima volta. Un ulteriore ricordo è quello riguardante un natale della mia prima infanzia, avevo chiesto a Babbo Natale, il famoso camper di Barbie, lo aspettavo davvero tanto. Quando dopo la cena della vigilia, arriva Babbo Natale, ognuno dei miei cugini aveva il suo regalo, per ultimo arriva il mio, che era almeno il doppio di me. Inizio già ad essere emozionata, mi batteva forte il cuore, ed ecco che mano a mano che lo scartavo, aiutata da mio padre, perché davvero troppo alto, inizio a vedere comparire la scatola rosa, il disegno di Barbie, e finalmente lui, il camper. Inizio a gridare e a saltare come una trottola, dicendo: “ i CAPER I CAPER”. Naturalmente essendo troppo piccola non riuscivo a capire che dovessi dire il camper, ma il succo era quello, ed io ero la bambina più felice della terra, perché avevo ricevuto un regalo che desideravo tantissimo e Babbo Natale aveva esaudito il mio grande desiderio.
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