Autoelogio - Studentville

Autoelogio

Ego enim quam diu senatus auctoritas mihi defendenda fuit, sic acriter et vehementer proeliatus sum ut clamor concursusque maxima cum mea laude fierent. quod si tibi umquam sum visus in re publica fortis, certe me in illa causa admiratus esses. cum enim ille ad contiones confugisset in iisque meo nomine ad invidiam uteretur, di immortales!

Versione tradotta

Finché ho avuto da difendere il prestigio del Senato, mi sono battuto con tanto accanimento e tanta veemenza, che gli applausi sono scrosciati fragorosi e la gente è accorsa in massa a rendermi omaggio con un eccezionale tributo di lodi. Se mai altre volte sono apparso ai tuoi occhi coraggioso nella mia milizia politica, senza dubbio in quel frangente avresti provato per me ammirazione. Poiché Clodio evidentemente aveva cercato il suo scampo nei discorsi tenuti dinanzi al popolo, nei quali faceva il nome per scatenarmi addosso l'odiosità generale, sulla fede degli déi immortali!

  • Letteratura Latina
  • Epistulae ad Atticum di Cicerone
  • Cicerone

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