Avrei dovuto o sarei dovuto? La forma corretta
Sarei dovuto o avrei dovuto? Questo è il problema. Non ci troviamo certo di fronte un dramma shakespeariano, ma sicuramente è un dramma per tanti di noi che, a volte, si trovano di fronte a questo dubbio colossale. Qual è la forma corretta? Come al solito, prima di svelarvi la forma corretta, andiamo a spulciare un po’ fra i grandi libri della nostra lingua madre e andiamo a scoprire quale sia la regola che appoggi la forma corretta. E infine, in questa lunga seduta grammaticale, vi forniremo qualche esempio d’uso per fare in modo che non sbagliate mai più. Iniziamo subito.
Leggi anche: Come fare un buon tema: 19 errori di ortografia da evitare
Avrei o sarei dovuto? La forma più corretta è avrei dovuto
La questione è un po’ intricata ma noi non abbiamo paura e non ci fermiamo davanti a niente. Come vi abbiamo già accennato nel titolo, la forma più corretta è con il verbo avere ma questo non vuol dire che la forma con l’ausiliare essere sia scorretta.
Ora cerchiamo di spiegarci meglio e lo facciamo usando i nostri migliori consueti punti di riferimento: l‘Accademia della Crusca e l’enciclopedia Treccani in cui abbiamo trovato la seguente definizione: “L’uso dell’ausiliare con i verbi servili in italiano non risponde ad un’unica norma. Per quanto riguarda la circostanza in cui dopo il verbo servile (dovere, potere, volere) ci sia il verbo essere, la norma specifica stabilisce che l’ausiliare è il verbo avere.
Dunque diremo e scriveremo: avrei dovuto essere, hanno potuto essere, aveva voluto essere.” L’Accademia della Crusca si esprime così:
- Se si sceglie l’ausiliare del verbo retto dal servile, non si sbaglia mai: es. “Ha dovuto mangiare” (come “ha mangiato”); “è dovuto partire” (come “è partito”).
- Se il verbo che segue il servile è intransitivo, si può usare sia “essere” che “avere”: es. “è dovuto uscire” o “ha dovuto uscire”
- Se l’infinito ha con sé un pronome atono (mi, si, ti, ci, vi) bisogna usare “essere” se il pronome è prima dell’infinito (es. “non si è voluto alzare”), “avere” se il pronome è dopo l’infinito (es. “non ha voluto alzarsi”).
- Se il servile è seguito dal verbo “essere”, l’ausiliare sarà sempre “avere”: es. “ha dovuto essere forte”, “ha voluto essere il primo”.
Avrei dovuto: qualche esempio d’uso
Per finire, ecco a voi una serie di esempi che, speriamo, vi servano a memorizzare le regole che vi abbiamo citato e che vi impediscano di commettere errori:
- Avrei dovuto essere lì per le 17;
- Avremmo dovuto giocare la partita domenica;
- Questo sarebbe dovuto essere il natale più bello della nostra vita
Sarei dovuto o avrei dovuto: consigli per ricordare la forma corretta
Per evitare questo comune errore grammaticale, ecco alcuni utili suggerimenti pratici:
Applica il metodo dello sdoppiamento: prova a trasformare la frase eliminando il verbo servile. Se diresti “ho mangiato”, allora la forma corretta sarà “avrei dovuto mangiare”.
Crea una frase di riferimento: memorizza “Avrei dovuto fare attenzione alla grammatica” come modello da richiamare nei momenti di dubbio.
Verifica l’infinito che segue: se dopo “dovuto” c’è il verbo “essere”, usa sempre l’ausiliare “avere” (es. “avrei dovuto essere puntuale”, mai “sarei dovuto essere”).
Fai attenzione ai contesti formali: nelle comunicazioni accademiche o professionali è particolarmente importante utilizzare la forma corretta.
Pratica regolarmente: quando parli o scrivi, fai uno sforzo consapevole per usare “avrei dovuto” finché non diventa un’abitudine naturale.
Non perderti: Participio passato di soccombere, qual è?