Come si scrive, beneficenza o beneficienza?
Si scrive beneficenza o beneficienza? Qual è la forma corretta tra le due? Niente paura: si tratta di dubbi leciti, che spesso poniamo a noi stessi, perché nella lingua italiana esistono tante parole che per ortografia e per suono possono trarci in inganno. Siamo umani e come tali possiamo anche sbagliare, e non ci vengono perché non abbiamo studiato ma perché, appunto, sono dovuti a parole che per ortografia e suono, traggono facilmente in inganno. Come risolvere ogni dubbio? Sfruttando la tecnologia di cui disponiamo e andando a cercare on line la risposta ai nostri dubbi, oppure sarebbe cosa ancor più gradita, andare a prendere un dizionario, sfogliare le pagine e cercare la parola in questione; non dovremmo perdere di vista la manualità di sfogliare i libri e sentirne l’odore.
Beneficenza o beneficienza: la forma corretta
Per trovare la forma corretta partiamo dal fatto che le due parole beneficenza e beneficienza non hanno, nella lettura e nel parlato, una differenza di pronuncia in grado di distinguersi l’una dall’altra facendo, così, sbagliare chi scrive. Utilizzando il computer, con il correttore automatico, o le chat sui telefonini, tanti si sono resi conto dell’errore in quanto, proprio come una maestra che corregge i compiti, la parola sbagliata viene sottolineata di rosso. Cerchiamo di capire, però, perché ancora oggi ci sono questi dubbi; alcune parole, come Efficienza, hanno la I e sono corrette in italiano. Quindi, rifacendosi a questa parola non si dubita della correttezza di beneficienza; ma è sbagliata e ciò dipende tutto dal latino, la lingua degli antichi Romani dalla quale derivano numerose parole in italiano e in altre lingue. Alcune parole, col passare dei secoli, hanno mantenuto la I come efficienza, nel caso di beneficenza non è accaduto e quindi la forma corretta non può che essere beneficenza, cercate di tenerlo a mente per non sbagliare le prossime volte.
Beneficenza: significato
Il primo significato è far del bene, come disposizione abituale. Qualunque prestazione gratuita o semigratuita di beni o di servizi, che ha per scopo di recare aiuto e assistenza a persone bisognose, può essere pubblica in quanto proviene da un ente pubblico e rivolta alla generalità dei destinatari, c’è quella privata erogata da privati, quella legale se stabilita per legge, e spettante allo stato o ad altri determinati enti; si parla di beneficenza istituzionale erogata con atti di liberalità da enti in conformità alle disposizioni dei propri statuti o regolamenti. In tono scherzoso si usa dire fare della beneficenza riferito a lavorare gratis, senza ricavare un utile pratico, o anche dare un lavoro a chi non ha la preparazione e la capacità di farlo.
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