Benvenuto Cellini nacque nel 1500 a Firenze; è stato scultore, scrittore e orafo. Inizialmente su indicazioni del padre intraprese la strada della musica,prendendo lezioni di flauto e di canto; ma all’età di quattordici anni iniziò a lavorare presso la bottega di Baccio Bandinelli e Michelangelo Brandini e l’anno seguente presso quella dell’orafo Marconi. All’età di sedici anni a causa di una rissa viene bandito da Firenze e si trasferisce a Siena; successivamente studiò a Bologna, a Pisa presso l’orefice Ulivieri Della Chiostra e a Roma presso la bottega di Giovanni de’ Georgis. Nel 1524 apre una propria bottega; dopo il sacco di Roma sei recò a Mantova per eseguire opere per la famiglia Gonzaga; nel 1529 viene richiamato a Roma da Clemente VII nomina dolo stampatore ufficiale della zecca ponteficia il cui incarico fu rimosso nel 1533. Per un breve periodo ritorna a Firenze lavorando alla corte di Alessandro de Medici; nel 1535 si reca a Venezia entrando in contatto Jacopo Sansovino acquisendo la sua tecnica della fusione;nel 1537 su rifugia presso la corte di Francesco I in Francia, ma arrivato in Francia non riceve alcun incarico da Francesco I decide di ritornare a Roma dove fu accusato di aver rubato durante il Sacco alcuni beni e fu imprigionato in Castel sant’Angelo. Dopo il periodo di prigione in Castel sant’Angelo si rifugia in Francia lavorando come orafo alla corte di Francesco I; tornato a Firenze venne eletto Accademico presso l’Accademia e Compagnia delle Arti del Disegno fondata da Cosimo I de Medici. Tra il 1556 e il 1557 a Madrid scolpisce il Cristo; l’anno seguente scrive La Vita. Morì a Firenze nel 1571 e fu sepolto in Santa Maria Novella.
Opere
– La saliera di Francesco I, si tratta di un’opera scultorea eseguita in oro, smalto e ebano realizzata tra il 1540 e il 1543. Cellini progettò l’opera da solo, creando dapprima un modello in cera capolavoro di intelligenza e raffinatezza. Le due figure poggiano sul basamento ovale in ebano, poste di fronte l’una con l’altra; le due figure in oro raffigurano Nettuno e Genea o una ninfa, le loro gambe si incrociano. Nettuno viene portato in trionfo dai quattro cavalli marini con accanto un galeone decorato con maschere grottesche ed ha il compito di contenere il sale , mentre la terra siede su un elefante regge fiori e frutti, stemma di re Francesco ed accanto tiene un tempio ionico dove all’interno sono disposte due figure quella di Ercole e dell’Abbondanza; il tempietto contenete il pepe, l’elefante viene trasformato in un cuscino che viene compresso dal peso della dea. Le due divinità sono circondate dai vari animali aderenti ai rispettivi regni;ogni parte della saliera è occupata, non vi è alcuno spazio libero, da fiori, frutti, pesci e conchiglie. Anche la fascia esterna della base è ornata con drappi smaltati e le personificazioni delle quattro parti del giorno; ossia Aurora, il Giorno, il Crepuscolo e la Notte; tra una figura e l’altra vi sono quattro mezze figure dei venti. Nel 1570 la saliera fu donata da Carlo IX all’Arciduca Ferdinando II del Tirolo.
– Perseo con la testa di Medusa, si tratta di una della statue più famose di Piazza della Signoria a Firenze, eseguita tra il 1545 e il 1554 in bronzo. Fu commissionata da Cosimo I dopo essere entrato in città come Duca. La scultura è collocato sotto la Loggia dei Lanzi posizionata su un alto piedistallo decorato con bronzetti i cui originali sono conservati presso il museo del Bargello, il piedistallo fu sostituito nel XX secolo con una copia ; Perseo è raffigurato in piedi sul corpo di Medusa, tenendo con la mano destra la spada e sollevando con quella di sinistra la testa. La statua può essere collocata alla corrente del manierismo
- Rinascimento e Barocco
- Storia dell’arte - Rinascimento e Barocco