Il poeta osserva lo scempio che la guerra ha operato in questo paese del quale non è rimasto che qualche brandello di muro e immediatamente pensa a tanti compagni dei quali non sono rimasti neppure brandelli, ma il loro ricordo è sempre vivo nel suo cuore che è simile a un cimitero nel quale nessuna croce manca. Il paese più straziato è il cuore del poeta perché la morte di ciascun compagno è come un’amputazione del proprio animo di cui l’uomo Ungaretti porterà per sempre i segni dentro di sé. L’espressione brandello di muro conferisce umanità al mondo inanimato e richiama immediatamente l’immagine di corpi mutilati, straziati, ridotti a brandelli. Allora è immediato il passaggio da brandello di muro a brandello di carne.
La seconda parte della lirica è costituita da due distici fortemente avversativi. Vuole dire che se anche nulla è rimasto dei compagni morti il loro ricordo è vivo nel cuore del poeta. Nell’ultimo verso si ha l’analogia tra cuore e paese e c’è un richiamo al brandello di muro. I due ultimi versi si ricollegano nelle immagini e nel significato ai versi iniziali e racchiudono un senso di dolore.
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- Giuseppe Ungaretti
- Letteratura Italiana - 900