Brutalità dei duelli tra gladiatori - Studentville

Brutalità dei duelli tra gladiatori

Casu in amphiteatrum ii et in meridianum spectaculum incidi, lusus videre volens et sales et aliquod laxamentum quo hominum oculi ab humano cruore acquiescant. Contra est: quidquid gladiatorium munus ante pugnatum est misericordia fuit; nunc omissis nugis mera homicidia sunt. Nihil habent gladiatores quo tegantur; ad ictum totis corporibus expositi numquam frustra manum mittunt. Hoc plerique spectatores malunt. Non galea, non scuto repellitur ferrum. Quo munimenta? Quo artes? Omnia ista mortis morae sunt. Mane leonibus et ursis homines, meridie spectatoribus suis obiciuntur, qui interfectores interfecturis volunt obici et victorem in aliam detinent caedem; exitus pugnantium mors est. Ferro et igne res geritur. «Sed latrocinium fecit aliquis, occidit hominem.» Quid ergo? Quia occidit, ille meruit ut hoc pateretur: tu quid meruisti miser ut hoc spectaculum feras? «Occide, verbera, ure! Quare tam timide incurrit in ferrum? Quare parum audacter occidit? Quare parum libenter moritur vel mori non vult? Plagis agatur in vulnera, mutuos ictus nudis et obviis pectoribus excipiant». Intermissum est spectaculum: «Interim iugulentur homines, ne nihil agatur».

Versione tradotta

Mi recai all'anfiteatro e capitai per caso allo spettacolo di mezzogiorno, aspettandomi (lett. desiderando vedere) scenette comiche, battute scherzose (sales) e un po' di (aliquod) distensione con cui gli occhi degli uomini si riposassero (lett. riposino) dal(la vista del) sangue umano. È tutto l'opposto: qualunque combattimento che fosse avvenuto in precedenza era un gesto di mitezza; ora, lasciando da parte gli scherzi, sono veri e propri omicidi. I gladiatori, infatti, non hanno nulla con cui proteggersi; esposti in tutto il corpo ai colpi, non si scontrano mai invano. La maggior parte degli spettatori preferisce questo. I colpi di spada (ferrum: la spada) non sono fermati dall'elmo né dallo scudo. A quale scopo le protezioni? A quale scopo le tecniche di combattimento? Tutto ciò serve solo a ritardare la morte (lett. è un ritardo della morte). Al mattino gli uomini sono esposti ai leoni e agli orsi, a mezzogiorno ai propri spettatori, i quali vogliono che gli uccisori siano esposti a coloro che li uccideranno e tengono in serbo il vincitore per un'altra strage; la conclusione per i (lett. dei) combattenti è la morte. Si procede (res geritur) col ferro e col fuoco. «Ma uno ha commesso una rapina, ha ucciso un uomo». E allora? Perché ha ucciso, ha meritato di subire questo: tu, disgraziato, che cosa hai meritato per sopportare questo spettacolo? «Uccidi, frusta, brucia! Perché va incontro alla spada con tanta paura? Perché ammazza con poco coraggio? Perché muore poco volentieri o non vuole morire? Lo si spinga al combattimento (in vulnera: ai colpi) a nerbate, ricevano colpi reciproci sui petti scoperti e indifesi». Lo spettacolo è sospeso: «Intanto si sgozzino persone, per non stare a far niente».

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