Caffè, caffé o caffe': forma corretta

Caffè, caffé o caffe’: come si scrive in forma corretta

Si sa che la grammatica italiana è molto complessa e a volte possono sorgere dubbi anche inerenti a parole che usiamo nel linguaggio quotidiano. Un esempio è quello che riguarda un sostantivo molto comune soprattutto qui in Italia e che spesso viene scritto in modo errato. Il caso di cui parliamo è il seguente: qual è la forma corretta tra caffè, caffé o caffe’? Secondo la grammatica nostrana la risposta è semplice: l’accento che deve essere utilizzato è quello grave in quanto la pronuncia della ‘e’ finale è aperta quindi la forma giusta è ‘caffè‘. Le altre due forme sono, quindi, errate perché nel primo caso la ‘e’ è acuta e quindi chiusa, mentre nel secondo l’apostrofo indica un troncamento che non esiste.

Accento acuto e accento grave: le differenze

Per fugare ogni dubbio, è bene ricordare la differenza tra l’accento acuto e quello grave nei casi in cui i sostantivi terminano in ‘e’. L’accento acuto va dal basso verso l’alto ed indica un suono chiuso della ‘e’: viene utilizzato, ad esempio, nei casi di ‘perché’, ‘poiché’ e ‘finché’. Al contrario, l’accento grave va dall’alto verso il basso ed indica un suono aperto della ‘e’: si utilizza quindi in parole come ‘caffè’ e ‘tè’. Tale accento si usa anche per tutte le altre parole tronche che terminano con le vocali ‘a’, ‘i’, ‘o’, ‘u’: si possono citare come esempio le parole ‘felicità’, ‘lunedì’, ‘volerò’, ‘servitù’.

Troncamento: in cosa consiste

A differenza dell’accento, il troncamento si indica graficamente con l’apostrofo finale. In linguistica esso indica la caduta di un fono o di una sillaba nella parte finale di parola. La forma ” caffe’ ” è, di conseguenza, totalmente errata in quanto non si tratta di una parola tronca ma semplicemente accentata. Il troncamento viene, invece, utilizzato nei seguenti casi: un po’ sta per poco; va’ sta per vai; di’ sta per dici; a mo’ sta per a modo e così via.