CAIO MARIO E LA GUERRA GIUGURTINA: RIASSUNTO. Il periodo del I secolo a.C. romano fu caratterizzato dalla guerra contro Giugurta e quella contro i Cimbri e i Teutoni. Giugurta, che aveva ereditato con la forza il regno di Numidia, dopo aver ucciso il cugino Iempsale e mandato in fuga l’altro Aderbale, uccise anche i commercianti romani che si trovavano in Numidia. Dichiarata guerra a Giugurta, i senatori romani si fecero corrompere dall’oro del sovrano, per cui scoppiò uno scandalo e i cavalieri e i popolari nel 107 a.C. fecero eleggere console Caio Mario, homo novus.
CAIO MARIO E LA RIFORMA DELL’ESERCITO. Caio Mario era un homo novus perché la sua famiglia non era nobile, e fu il primo della famiglia ad intraprendere una carriera politica. Mario si trovò a fronteggiare due problemi militari: la lunga guerra in Numidia e il pericolo rappresentato dai Cimbri e i Teutoni, due popolazioni di stirpe germanica che avevano invaso la Gallia e minacciavano di giungere in Italia. Il console allora compì una mossa strategica: riformò l’esercito, rendendolo volontario. L’esercito fu composto da tutti coloro che si offrivano di combattere, avevano uno stipendio mensile, chiamato soldo, venivano addestrati professionalmente. Inoltre, al congedo dei soldati veniva dato loro un appezzamento di terreno. Grazie al nuovo esercito e all’astuzia del giovane ufficiale di nobile famiglia Lucio Cornelio Silla, nel 105 a.C. Giugurta fu catturato e portato a Roma in catene.
CAIO MARIO: LO SCONTRO CON I CIMBRI E I TEUTONI. Caio Mario divenne dunque la guida dei populares, la fazione politica romana che si contrapponeva agli optimates. Fu rieletto console per ben 5 volte. Nel 102 a.C. sconfisse i Teutoni ad Aquae Sextiae, mentre nel 101 a.C. i Cimbri ai Campi Raudii. In questi anni Mario attuò nei confronti delle classi meno abbienti una politica di concessioni e benefici, provocando una violenta opposizione degli ottimati. Il tribuno della plebe Saturnino, amico e alleato di Mario, aveva proposto che ai veterani del generale venissero assegnati ampi appezzamenti di terreno. A ciò però si opposero non solo i senatori, ma anche parte della plebe e cavalieri. Mario allora, per non inimicarsi parte del popolo, decise di dare retta al Senato e reprimere la rivolta che era scoppiata. Questo però fu un errore, in quanto si inimicò anche i veterani e rimase inviso al Senato. La politica dei populares era stata sconfitta.
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